Federico Zarroli, 40 anni
La prima rapina, imputata al solo Zarroli, risale alle prime ore di domenica 22 ottobre quando due persone bloccarono, nel cortile della sua abitazione, una commerciante uscendo da casa per recarsi al lavoro (una pasticceria) con in borsa circa 10.000 euro. Uno dei due, nonostante la donna iniziasse a urlare a gran voce, afferrava la borsa e, per vincere la resistenza della signora, la gettava a terra – nella caduta riportava lesioni guaribili in tre settimane – poi fuggiva a piedi insieme al complice, proprio il Zarroli. Durante la indagini gli agenti individuavano, grazie alle immagini di telecamere installate in zona, l’auto del Zarroli transitare più volte davanti all’abitazione della donna. Insomma, un vero e proprio pedinamento per scoprire le abitudini della vittima e poi mettere a segno la rapina. Da questo momento i poliziotti della Sezione Anticrimine iniziavano a pedinare lo Zarroli. Attività che dava i suoi frutti in occasione della rapina al distributore di benzina a Porto d’Ascoli di mercoledì 29 novembre.
Salvatore Corvino, 32 anni
Un bottino misero. Così i due, sempre con il Corvino nell’auto di Zarroli ad aspettare il complice, eccoli il 29, dopo le ore 18, pronti a ripetere il colpo al distributore Ip di viale dello Sport a Porto d’Ascoli. Stavolta il Zarroli si copre la faccia con una maglia annodata e punta la pistola centro il titolare del distributore. Questi opponeva resistenza, ma lo Zarroli lo strattonava e lo costringeva a consegnare quanto aveva nel marsupio: 25 euro. Ma questa volta gli agenti, che continuavano a “tenerlo d’occhio”, non gli danno il tempo di raggiungere la sua auto, con il Corvino alla giuda, e lo bloccano.
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