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Delitto di Pamela, un testimone chiave:
«Ho accompagnato l’uomo con i trolley»

ORRORE A MACERATA – Una sorta di tassista del Camerun ha raccontato agli inquirenti di aver dato un passaggio a Pollenza al 29enne indagato per l’omicidio della 18enne. Non è esclusa nemmeno l’ipotesi di una overdose. Trovati nella casa del nigeriano 70 grammi di hashish. L’anno scorso era stato arrestato per aver venduto droga a un minorenne ai Giardini Diaz
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Il nigeriano all’uscita dell’abitazione di via Spalato

 

di Gianluca Ginella

Ha raggiunto il luogo dove ha poi scaricato le valigie facendosi accompagnare da una persona che conosceva e che, da quanto emerge, fa una sorta di servizio taxi. È così che il 29enne Innocent Oseghale sarebbe giunto a Casette Verdini di Pollenza, in via dell’Industria. Ad accompagnarlo un uomo del Camerun che però non aveva sospettato nulla sul momento. Solo dopo aver saputo cosa era successo ha deciso di farsi avanti e ha raccontato agli inquirenti di quel viaggio a Casette Verdini di Pollenza nella serata di martedì. È questo uno dei dettagli che emerge dalle indagini sulla morte di Pamela Mastropietro, la 18enne di Roma, ospite della comunità Pars da cui si era allontanata lunedì pomeriggio. Il nigeriano è indagato per omicidio e occultamento di cadavere. Il 29enne, secondo i carabinieri, non conosceva la ragazza. È stato notato avviarsi insieme a lei dalla farmacia di via Spalato a Macerata, intorno alle 11 di martedì mattina, verso la sua abitazione al civico 124. Cosa è successo in seguito è al vaglio degli inquirenti. Al momento la causa della morte non sarebbe stata chiarita. Non viene esclusa nemmeno l’ipotesi di una overdose e sono stati disposti accertamenti tossicologici.

Il luogo dove sono stati ritrovati i due trolley con il cadavere

Altro aspetto è quello se la ragazza abbia subito una violenza sessuale: da quanto emerge segni evidenti di una cosa simile non sono stati trovati ma saranno svolti accertamenti ulteriori anche per definire questo aspetto. Altri accertamenti sono in corso nella casa di via Spalato 124 a Macerata dove gli inquirenti presumono la donna sia morta. Gli inquirenti stanno cercando anche tracce di sangue con il luminol. Alcune macchie di sangue in casa sono state trovate, in parte erano sul balcone. Nella casa i carabinieri hanno trovato 70 grammi di hashish ma non eroina o altri tipi di droghe. Il nigeriano da quanto emerge ha una bambina di un anno e una compagna, che però al momento non vivono con lui. Nella casa di via Spalato stava da solo. Dalle indagini emerge inoltre che il nigeriano era stato arrestato per spaccio di droga: un episodio che risale al 4 febbraio 2017. Aveva spacciato droga a un minorenne ai Giardini Diaz di Macerata. L’uomo, che da quanto emerge era arrivato in Italia come richiedente asilo, al momento aveva il permesso di soggiorno scaduto. Oseghale, assistito dall’avvocato Monia Fabiani, ha sempre negato. Il giovane, da quanto emerge non sarebbe lucido e non c’è un nesso logico in ciò che afferma. È confusionario.

LE INDAGINI – Tutto è cominciato ieri mattina da una segnalazione arrivata ai carabinieri della stazione di Pollenza da parte della polizia locale relativamente a due trolley in cui si trovava un cadavere di una giovane donna. Immediate le indagini da parte del comando provinciale dei carabinieri di Macerata e del Ros che si sono concentrate sulle ultime persone scomparse in provincia e, in particolare, sulla possibilità che i resti potessero appartenere a Pamela, ospite della Pars già dall’ottobre scorso. Gli inquirenti hanno iniziato a seguire i passi di Pamela da quando è sparita dalla parsa attraverso le analisi delle telecamere. Decisa la testimonianza di una farmacista che ha detto di averla vista entrare in farmacia per acquistare una siringa.


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