Ascoli, i gravi errori di mercato
la causa del penultimo posto
Sono evidenti le responsabilità

SERIE B - Scelte sbagliate sia la scorsa estate che a gennaio. La sorprendente vittoria del Foggia a Palermo mette i pugliesi quasi in salvo. Si è pensato più al "progetto" (centro sportivo) che alla squadra
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Il patron Francesco Bellini tra l’ad Andrea Cardinaletti e l’avvocato Cristina Celani

di Bruno Ferretti

La vittoria, imprevista, del Foggia a Palermo, complica ancora di più le possibilità di salvezza dell’Ascoli. I pugliesi sono saliti da 28 a 31 punti raggiungendo il Perugia, praticamente a metà classifica. In coda, a giocarsi la salvezza, sono rimaste 6 squadre in 6 punti. Per uscire fuori ci vogliono “colpi” tipo quello del Foggia ovvero successi imprevisti che rovesciano i pronostici. Dovrà provarci l’Ascoli domenica (posticipo ore 15)  sul campo del Frosinone capolista insieme all’Empoli. Il calendario in questa fase non è stato certo generoso con la squadra di Cosmi costretta ad affrontare – una dopo l’altra – le prime due della graduatoria. Poi, dopo la trasferta in Ciociaria, l’Ascoli ospiterà il Cesena in quello che si può considerare uno scontro diretto. Quindi di nuovo in trasferta, a Palermo. Insomma un calendario davvero difficile ma è necessario raccogliere qualche punto, diversamente svaniranno anche le ultime speranze

Bellini con i giocatori prima di Novara-Ascoli

Gli effetti del mercato di gennaio ancora non si vedono. In queste prime partite l’apporto dei rinforzi è stato davvero modesto. Del resto non c’era tanto da aspettarsi da giocatori che nel girone di andata non hanno giocato mai (Martinho a Bari, Cherubin a Verona), oppure pochi spezzoni di partita (Ganz a Pescara, Monachello a Palermo). Quest’ultimo, con due gol realizzati e una certa combattività in campo, è stato fin qui il più redditizio. Impossibile valutare il portiere Agazzi e il centrocampista Kanoutè, giunti rispettivamente da Alessandria e Pescara, perchè in bianconero non hanno ancora giocato, andando solo in panchina.

Senza voler colpevolizzare nessuno, a gennaio, l’Ascoli ha continuato a commettere errori di mercato, così come aveva fatto la scorsa estate. Sono stati ingaggiati calciatori non ancora pronti per sostenere un campionato di serie B, così lungo e difficile. Molte squadre hanno ingaggiato calciatori scesi dalla serie A, l’Ascoli ha invece puntato su un gruppo di ragazzi provenienti dalla Lega Pro o da squadre Primavera. I risultati sono davanti agli occhi di tutti.

Il “Picchio Village” (foto da ascolipicchio.com)

Il patron Bellini sa chi e come ha portato questi giocatori ad Ascoli e, se non è intervenuto, si vede che non ha ravvisato responsabilità specifiche. Vero è che, alla luce degli ultimi risultati, il rischio retrocessione sta diventando sempre più concreto e bisognerebbe fare qualcosa nel tentativo di evitarlo. Prima che sia troppo tardi.

Per mesi e mesi abbiamo ripetuto che prima di ogni altra cosa, prima di ogni “progetto”, bisognava pensare alla squadra, alla classifica, al campionato. Tutto il resto è utile e bello, ma meno importante della squadra. Purtroppo non tutti in corso Vittorio lo hanno capito e la lontananza del patron Bellini non ha certo aiutato a risolvere i problemi.


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