Ascoli tenta di attirare il turismo culturale con l’importante mostra “Cola d’Amatrice tra Pinturicchio e Raffaello” che si svolgerà dal 17 marzo al 15 luglio nella Pinacoteca comunale, nella Sala Cola d’Amatrice del Chiostro di San Francesco e anche nella chiesa dell’Annunziata che ospita un prezioso affresco del pittore nato ad Amatrice ma che operò soprattutto nel Piceno. L’evento, presentato alla Bit di Milano dal professor Stefano Papetti, curatore della mostra oltre che direttore dei musei civici ascolani, ha subito suscitato un notevole interesse nel mondo dell’arte. Molto soddisfatto il sindaco Guido Castelli l’assenza del quale, a Milano, è stata molto criticata dal Pd e anche all’interno del centrodestra. «Abbiamo incaricato il professor Papetti – dice – di illustrare il progetto e di incontrare i numerosi i giornalisti accreditati che hanno seguito con interesse la presentazione di una iniziativa che non consiste soltanto nell’esposizione delle opere dell’artista di Amatrice e dei suoi contemporanei, come Perugino, Raffaello, Antoniazzo Romano e Luca Signorelli, ma che offrirà anche ai visitatori la possibilità di muoversi nella città di Ascoli per scoprire i luoghi di Cola». Ma lei perché non è andato a Milano? «E’ stata una scelta. Concordata con la Regione Marche. Non ci vedo nulla di strano. Le polemiche mi sembrano del tutto pretestuose. In rappresentanza del Comune c’era un esperto d’arte come il prof. Papetti», risponde il primo cittadino.
Il professor Stefano Papetti alla Bit
«Grazie all’ufficio stampa della mostra, curato da Rosy Fontana, l’Amministrazione comunale, organizzatrice della mostra insieme alla Regione Marche, – spiega Castelli commentando l’appuntamento di Milano – ha già preso contatto con importanti firme del giornalismo italiano: il “Corriere della Sera” e il “Sole 24O re” hanno in particolare assicurato una visibilità all’iniziativa che certamente avrà la sua ricaduta in termini di affluenza. La scelta del periodo per la mostra è stato strategicamente individuato per consentire ai turisti di apprezzare anche altre iniziative che si terranno in città come l’ormai tradizionale appuntamento di “Fritto Misto” ed il V Concorso internazionale biennale dell’Arte Ceramica che avrà luogo a partire dal primo maggio». Davanti ad un pubblico composto da giornalisti specializzati, direttori di musei ed addetti ai lavori, una serie di autorevoli personalità del mondo della cultura hanno proposto le Marche come luogo della Bellezza: Vittorio Sgarbi e Giancarlo Giannini, il testimonial scelto dalla Regione Marche, hanno coinvolto il pubblico con un affascinante racconto delle Marche concluso da un intervento del professor Papetti che ha sottolineato come nei prossimi mesi sarà possibile ammirare ad Ascoli i capolavori di un grande maestro del Rinascimento e degli artisti che lo hanno affiancato tanto in Umbria quanto a Roma. «La mostra dedicata a Cola dell’Amatrice – fa ancora notare Castelli – rientra in una più ampia strategia di promozione della città messa in campo dall’Amministrazione comunale per rilanciare il turismo nel territorio dopo il terremoto. Operazione della quale fanno parte anche altri interventi di grande visibilità come il posizionamento lungo il tracciato della A 14 di grandi pannelli dedicati alla città che avverrà prima dell’inaugurazione della mostra. La mostra di Ascoli si propone dunque di riaffermare il valore identitario di queste opere d’arte per una comunità che rischia di vedere dispersi i valori storici, sociali e culturali sui quali si fondava la propria realtà offrendole la possibilità di dare il via ad un riscatto morale che l’aiuti a risorgere. La mostra “Cola dell’Amatrice tra Pinturicchio e Raffaello” rientra nel progetto regionale “Mostrare le Marche” volto a promuovere il turismo culturale nelle aree colpite dal sisma: oltre al contributo regionale e al sostegno del Mibact, l’iniziativa può contare sul contributo concesso dal Bim e da Piceno Gas vendita».
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