Fedeli: «Le critiche mi fanno
disamorare della Samb»

SERIE C - Lo sfogo del patron rossoblù in tv: «Sono rammaricato anche se si tratta di una minoranza della tifoseria. Non stando a San Benedetto non riesco a controllare la società, nonostante la bravura dell'avvocato Gianni»
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Franco Fedeli, presidente-patron della Sambenedettese (Foto Alberto Cicchini)

di Benedetto Marinangeli

«Essere criticato anche da una parte minore della tifoseria mi fa disamorare della Samb. Sono rammaricato». Il patron Franco Fedeli inizia così la sua disamina sul momento rossoblù nel corso della trasmissione Qui Pro di Vera Tv. «Certo – aggiunge – ci sono messaggi a favore ma questo perché hanno timore che io lasci la Samb anche se in molti apprezzano il lavoro svolto in tre anni intensissimi. La serie C è molto costosa, non ci sono contributi ed arrivano solo multe. La squadra l’ho rinforzata ma sono stato lo stesso criticato. Stando in poltrona è molto facile farlo, affermando anche che il presidente deve cacciare fuori i soldi. La società ha un bilancio positivo con un parco giocatori di proprietà a differenza di altri club che sono pieni di prestiti. Io fino a giugno farò fino in fondo il mio dovere come ho fatto fino ad oggi. Devo pensare molto bene al futuro ma sicuramente chi gestirà la Samb sarà una persona seria».

Un recente polemico striscione esposto dai tifosi nei giorni del mercato davanti al “Riviera”

Ed ancora. «Bisogna parlare un po’ di meno. Ognuno fa il proprio mestiere – dice Franco Fedeli – ma molte volte qualcuno va sopra le righe e ci danneggia. Non mi riferisco un soggetto particolare, ma a un po’ tutti. Non stando a San Benedetto non riesco a controllare la società, nonostante la bravura dell’avvocato Gianni. La presenza della proprietà è importante in ogni campo a partire dal commercio fino ad arrivare allo sport. L’occhio del padrone ingrassa il cavallo».

Infine Fedeli guarda alla gara con il Mestre al Riviera. «Tornare alla vittoria? Sì, ma innanzitutto ognuno deve tornare a fare il proprio mestiere: io devo fare il presidente, i giocatori devono fare i giocatori e l’allenatore deve fare l’allenatore. Quattro partite e tre punti… mi sembra che stiamo tornando ai vecchi tempi. Venerdì non sarò allo stadio perché festeggerò l’anniversario di matrimonio con mia moglie. Sarò presente, invece, a Santarcangelo, rinunciando ad un giorno di vacanza in montagna».


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