Morta a 19 anni sulla strada, arrestato il padre
Contestato omicidio preterintenzionale

TRAGEDIA - Una vicenda dai lati oscuri quella emersa nel cuore della notte a partire da quel tratto di strada della provinciale 485, poco illuminato, che si trova al confine di Trodica
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di Gianluca Ginella e Laura Boccanera

Diciannovenne morta sulla strada a Trodica di Morrovalle, il padre fermato per omicidio preterintenzionale. Una vicenda dai lati oscuri quella emersa nel cuore della notte a partire da quel tratto di strada della provinciale 485, poco illuminato, che si trova al confine di Trodica, e dove ci sono pochi punti per darsi una orientata: uno di questi è la Hugo Boss. Proprio lì davanti la 19enne, Azka Riaz, una ragazza di origine pakistana che viveva a Recanati con il padre è morta. Come sia successo dovrà dirlo domani l’autopsia disposta dalla procura. La giovane è stata investita da un’auto, ma secondo la versione fornita sin da subito dall’uomo che era al volante della vettura, un 52enne che vive a Montecosaro, la giovane era distesa a terra. E’ successo alle 19,50. Dell’incidente è stato informato il magistrato di turno, Micaela Piredda, che quando ha saputo chi era la vittima si è ricordata che quella ragazza la doveva sentire in incidente probatorio la prossima settimana, per un procedimento penale pendente a carico del padre per maltrattamenti in famiglia verso la ragazza.

Il magistrato ha deciso di vederci chiaro e si è informata su dove si trovasse il padre della 19enne. E ha saputo che l’uomo era sul posto quando è avvenuto l’investimento. Nel cuore della notte, dopo i rilievi sotto una pioggia battente svolti dalla polizia stradale di Civitanova sulla provinciale 485, magistrato e medico legale (Roberto Scendoni) hanno raggiunto l’obitorio di Macerata dove è stato portato il corpo della ragazza. E lì i dubbi sono aumentati. Oltre ai segni conseguenza dell’impatto con l’auto, la ragazza aveva tumefazioni al volto, non compatibili, a detta del medico legale, con l’incidente. Lesioni che sarebbero dovute, secondo l’ipotesi degli inquirenti, ad una azione violenta contro la ragazza. Il padre, Muhammad Riaz, 44 anni, muratore, in Italia da molti anni, è stato interrogato e si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il magistrato, alla luce anche del fatto che l’uomo si preparava a partire per il Pakistan e lo avrebbe fatto a giorni, ha deciso di disporre il fermo, eseguito dai carabinieri di Recanati, con l’imputazione provvisoria di omicidio preterintenzionale. Il padre della ragazza sul momento aveva detto che la figlia era scesa dall’auto perché la vettura aveva un problema e che poi era tornato indietro per farla salire ma in quel momento era stata investita. Il conducente dell’auto è a sua volta indagato per omicidio colposo. Ma cosa sia successo su quella strada potranno dirlo solo i prossimi accertamenti e l’autopsia. C’è poi l’indagine che coinvolge l’uomo per presunti maltrattamenti alla figlia. Tutto nasce da un’osservazione casuale da parte di un carabiniere della stazione di Recanati che aveva visto alcune scene preoccupanti e aveva fatto partire l’indagine per maltrattamenti, seguita dai carabinieri della Compagnia di Civitanova e da quelli della stazione di Recanati. A Recanati Azka si era trasferita da Montelupone dopo che la casa dove abitava con il padre e tre fratelli più piccoli (due maschi e una femmina) era rimasta danneggiata dal terremoto. Azka ora viveva da sola con il padre mentre gli altri fratelli si trovano in una casa protetta. La mamma invece si trova in Pakista in attesa di venire in Italia.

(Servizio aggiornato alle 14,45)

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