Una situazione ai limiti del paradosso che danneggia tutti: atleti in primis, ma anche la città. E soprattutto lo sport, il senso vero dello sport. E’ quella, peraltro nota, della squadra di pallanuoto Albatros, costretta da oltre un anno a peregrinare per gli impianti di mezza regione (percorrendo centinaia di chilometri) per giocare le partite in casa e allenarsi, vista l’indisponibilità dell’unico impianto cittadino, quello comunale di via Spalvieri. Così, evidentemente stremati da tale stallo immutato nonostante gli appelli, i giovani pallanuotisti hanno inviato una lettera al sindaco Guido Castelli, all’assessore Massimiliano Brugni ed al dirigente Alessandra Cantalamessa, tutti comunque già a conoscenza dei fatti.
Una rappresentanza dell’Albatros Pallanuoto
«Ci rivolgiamo a voi come cittadini di Ascoli e soprattutto come sportivi, praticanti uno sport che forse è sconosciuto o poco considerato almeno a livello locale, vivo da più di 10 anni grazie a tanti ragazzi che nel corso del tempo si sono cimentati nell’affrontare le sue mille difficoltà, atletiche e non solo. -si legge nella lettera- Una di queste, negli ultimi tempi, è rappresentata dalla mancanza di un vero e proprio spazio nel quale praticare adeguatamente tale attività agonistica. Nel corso degli anni abbiamo affrontato tantissimi campionati in tutta la regione e non solo, nei quali, oltre al nome societario si è affiancato sempre quello della nostra città, di cui siete fieri ed attivi rappresentanti. Il connubio Ascoli-pallanuoto è un legame ed una realtà che risulta radicata concretamente nel tessuto agonistico locale e non solo, frutto della passione di tante persone che negli anni hanno portato avanti le varie attività pallanuotistiche, raggiungendo anche una certa importanza. Un esempio è stata la partecipazione, per la prima volta in assoluto, al campionato di Serie C, nel corso della passata stagione. Un vero vanto per la nostra realtà e per l’immagine sportiva di Ascoli, che ne ha tratto sicuramente una più ampia visibilità sul territorio. Questo importante ruolo sportivo raggiunto, tuttavia, non sembra esser riuscito ad avere una voce in capitolo come mezzo per difendere i nostri diritti ed ideali sportivi. Da ormai molto tempo, la nostra squadra di pallanuoto, la squadra ascolana, non ha un campo gara in cui disputare le partite casalinghe. Da atleti, ragazzi sportivi e veri appassionati di sport in tutte le sue forme, ci sentiamo veramente abbandonati da chi come voi, dovrebbe promuovere e rafforzare queste attività. Ci sentiamo atleti di uno sport di seconda scelta, anche se a livello tecnico ed agonistico non abbiamo nulla da invidiare agli altri».
«Tralasciando gli aspetti agonistici, la vera problematica che da tempo ci sta penalizzando è, infatti, quella “logistica”, dovuta come detto all’indisponibilità di uno spazio idoneo sul quale poterci allenare e disputare le partite ufficiali. E allora ci chiediamo se, anche nel mondo sportivo, sono solo i meri interessi materiali a far muovere le attività ed indirizzare decisioni o iniziative. Ed i veri valori dello sport? Quelli basati sullo spirito aggregativo, formativo e del benessere psicofisico che importanza hanno? Nulla a quanto pare. Perché negare ad una squadra agonistica la possibilità di allenarsi nell’unico, e ripetiamo unico, spazio d’acqua, tecnicamente adatto, disponibile sul territorio cittadino? Magari sarà solo una situazione temporanea (che dura in realtà da più di un anno), ma le esigenze “sportive” hanno poco tempo come si può immaginare e tanti, hanno (giustamente), voltato pagina dedicandosi ad altri sport o addirittura, hanno abbandonato l’attività sportiva. A titolo informativo, la scorsa stagione per affrontare tutto il campionato, le nostre squadre sono state costrette a disputare le partite casalinghe fuori città,percorrendo fino a 300 km per andare e tornare dal campo di gara. Al di là degli aspetti economici, non di poco conto di questi tempi, a nostro avviso sarebbe necessaria una riflessione sugli effetti negativi che tutto ciò ha determinato. “La pallanuoto Ascoli che non ha il campo in casa”; “La squadra di Ascoli che si fa ospitare da altre società” sono le voci che da molto tempo stiamo ascoltando, dobbiamo giustificare e che soprattutto, ci fanno sentire piccoli, impotenti».
«Un’immagine della nostra compagine, del nostro sport e della nostra città che così tanto siamo orgogliosi di rappresentare che, per cause (a noi atleti) non imputabili, ci vediamo col tempo scolorire di fronte agli occhi. E allora ci chiediamo di chi sia la responsabilità e se, nella nostra città, esistano istituzioni che difendono i nostri diritti sportivi e promuovano, veramente, uno degli sport locali. È mai possibile che non si riesca a trovare un accordo, una mediazione e quindi soluzione, per risolvere queste problematiche in tempi celeri? Da tempo la nostra squadra attende fiduciosa una risposta concreta ma, ancora ad oggi, siamo costretti a stringere i denti, spostandoci in tutta la regione ed anche fuori per giocare le nostre partite o, semplicemente, per allenarci con il campo idoneo. Con questa lettera vorremmo realmente testimoniare come tutto questo, alla fine, danneggia esclusivamente chi, come noi atleti, è il motore pulsante dell’attività sportiva. Crediamo, inoltre, che in maniera complementare, sia danneggiata anche l’immagine sportiva della nostra città. Ed è veramente desolante, sentirsi impotenti dinanzi a tutto ciò, come delle marionette controllate da chi, giustamente, deve prendere determinate decisioni gestionali».
«La sola passione, ancora per poco, ci sta aiutando a tenere duro. Vorremmo che la nostra squadra continui ad esistere così come la pallanuoto ad Ascoli, perché in tanti la utilizziamo come mezzo di sfogo e di divertimento, ma soprattutto perché siamo fieri di rappresentarla e con lei anche la nostra città. Ma da questa città ci piacerebbe anche avere una risposta, un aiuto, un’attenzione o semplicemente un incoraggiamento ad andare avanti, ci sentiamo soli. Saremmo veramente felici di poter invitarvi ad una nostra partita di campionato che, oramai, si appresta ad iniziare il prossimo mese di marzo, e dimostrarvi quanta passione riversiamo per questo sport. Se la situazione rimarrà tale, anche voi dovrete spostarvi per assistere alle partite, visto che il campo di gara attuale della squadra si trova a Roseto degli Abruzzi. Noi ci siamo, pronti a metterci la faccia e a continuare a rappresentare questo bellissimo sport, unico nel suo genere in questa realtà locale così come la città che fieramente rappresentiamo».
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