I commercianti del centro che hanno partecipato all’incontro odierno
di Franco De Marco
Salvate il centro storico di Ascoli. L’accorato appello, con la consegna al sindaco Guido Castelli di una petizione con 700 firme, è stato lanciato questa mattina nella Sala della Ragione, in concomitanza con l’inizio del consiglio comunale, da una sessantina di commercianti del centro storico guidati dal presidente dell’associazione Wap (Viva Ascoli Piceno) Fabio Lori con al fianco il vice Marco Di Sabatino e la segretaria Arianna Trillini. E’ stata una iniziativa anche con momenti di agitazione ma i commercianti ascolani si sono dimostrati fermi, energici e composti. Emblematico il fatto che, dopo una breve trattativa (incontro ristretto in altra stanza o tra tutti nella sala consiliare), in attesa della conclusione dei lavori del consiglio per poter presentare la loro istanza, quando in aula si erano accese discussioni e manfrine magari speciose, i commercianti sono usciti dalla Sala della Ragione proprio per dimostrare la loro disapprovazione verso le chiacchiere.
Lori, Castelli e Fioravanti
Poi sono rientrati ed hanno consegnato la petizione scritta con l’assistenza degli avvocati Tommaso Pietropaolo e Valeria Ceci. Il sindaco ha tentato di replicare all’allarme dei commercianti distribuendo un documento dell’Ufficio Studi della Confcommercio nazionale che denuncia la crisi di tutti i centri storici italiani e ricordando il terremoto. Mugugni e mugugni. Il documento è stato gentilmente rifiutato. «Noi vogliamo interventi specifici. – afferma la Trillini- Vogliamo che sia affidato ad un esperto di marketing lo studio per combattere la crisi e rivitalizzare il centro storico. Vogliamo interventi concreti e non chiacchiere».
Castelli, di fronte a questa forte presa di posizione, ha accolto la richiesta di convocare, per il 19 marzo, una seduta aperta del Consiglio comunale per discutere del problema.
«Sia chiaro – commenta Lori- che da parte nostra non c’è alcuna strumentalizzazione elettorale. Con il Comune abbiamo sempre collaborato».
Si riuscirà a trovare una via d’uscita? Non è facile. Problema molto complesso. Però bisogna provarci con convinzione e con tutte le forze. In gioco non c’è solo il lavoro dei commercianti ma la vita e l’identità di un centro storico tra i più belli al mondo. Dall’inizio dell’anno, secondo una stima, hanno chiuso, nel centro storico, una quindicina di esercizi. Una quarantina dal 2016. Alcuni però sono anche nati. Sulle cifre non c’è chiarezza ma ad occhio nuovo le serrande abbassate sono tante. Una moria continua. «Non sappiamo se arriveremo all’estate», urla qualcuno. Tante famiglie non riescono più a tirare avanti. Colpa certo di un trend generale, dei centri commerciali alle porte della città, del terremoto ma anche della mancanza di una strategia mirata a salvaguardare il centro storico in tutte le sue sfaccettature. «Il nostro lavoro è in pericolo. Andando avanti così saremo costretti a chiudere tutti», dice inviperito Giuseppe Morganti che ha uno scambio vivace con Castelli. Sbaglia però chi, secondo noi, pensa che la ripresa significa riduzione delle aree pedonali e riapertura al traffico di arterie e piazze.
Un momento del confronto nella Sala della Ragione
«E’ insostenibile la situazione economica che affligge le attività commerciali. – si legge nella petizione consegnata al Comune – In esito ad una serie di eventi che si sono succeduti negli ultimi anni, non da ultimo il recente sisma che ha tormentato la nostra città, si sta verificando il progressivo e inesorabile spopolamento del centro storico con una drastica riduzione del suo bacino di utenza. Alla lunga crisi economica che ha attanagliato le famiglie è naturalmente seguita una sensibile riduzione dei consumi peraltro registrata anche in numerosi altri piccoli centri storici italiani accomunati dalle medesime problematiche».
«Da sempre le piccole attività commerciali a conduzione famigliare – continua la petizione – hanno rappresentato il cuore del tessuto economico delle piccole provincie consentendo con la propria attività, tra l’altro, la valorizzazione delle vie, delle piazze e delle stesse città. Nel corso degli ultimi anni si è dovuto assistere ad una massiccia cessazione di attività commerciali, anche storiche, con innegabile impoverimento, anche nell’aspetto esteriore, del centro storico cittadino. Non può negarsi, infatti, che la lunga sequenza di serrande chiuse, di vetrine vuote e di vie deserte, infonde nel residente, e in tutti coloro che visitano la città, un profondo senso di abbandono e di degrado, suscettibile di danneggiare persino la bellezza delle nostre vie e la ricchezza architettonica ed artistica della nostra città di travertino. Soltanto negli ultimi due anni il centro storico di Ascoli ha perso ben diciotto attività commerciali».
Lori a colloquio con Marco Fioravanti
«Tutti i singoli commercianti, pertanto, che qui si uniscono ai propositi dell’associazione Wap, – si legge sempre nella petizione – sollecitano fortemente l’adozione di ogni possibile iniziativa volta alla rivalutazione e riqualificazione del centro storico. Con il dichiarato intento di dare vita ad auspicabili sinergie, si propone, dunque, la istituzione di un tavolo permanente di confronto con codesta Amministrazione onde riallacciare un dialogo che, purtroppo, sembra ormai perduto. L’iniziativa consentirà alle parti di esprimere concretamente le esigenze dei commercianti della città e di avanzare proposte di crescita e di sviluppo dei centri storici cittadini ricevendone sostegno da parte dell’Amministrazione comunale. Alla luce di quanto premesso, a titolo meramente indicativo, risulterebbero quanto mai necessari, nell’interesse dell’intera città, alcuni interventi strutturali onde facilitare quanto più possibile l’accesso al centro storico da parte dei cittadini tutti e non soltanto dei residenti».
Infine: «A sostegno delle attività commerciali, turistico ricettive e della rivitalizzazione del centro storico, si potrebbe operare negli ambiti appresso indicati: rimodulazione tariffe sosta, apertura varchi negli orari pomeridiani, sosta in piazza S. Agostino e piazza Roma regolata con disco orario e/o in forma mista, apertura varchi carrabili per accedere al Via Sacconi (attualmente raggiungibile solo dai residenti), rimodulazione imposta occupazione del suolo pubblico, riduzione imposta sulla diffusione della musica, miglioramento del servizio di raccolta rifiuti».
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