La struttura ha retto l’urto del terremoto, ma non all’usura degli anni e alle nuove normative per le strutture di accoglienza. Parliamo di Villa Gioiosa di Montemonaco dove – su richiesta del vescovo della Diocesi di San Benedetto monsignor Carlo Bresciani, che ha ringraziato per in funanziamento -, è intervenuta la Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli con un assegno di 180mila euro.
Da sinistra Remoli, Bresciani e Ramella
Il progetto si propone il recupero “per favorire accoglienza e ospitalità per realizzare campus estivi, incontri di gruppi e movimenti religiosi e attrarre visitatori nei territori colpiti dal sisma, generando un flusso turistico a beneficio dell’economia montana”, si legge in una nota.
Ora, dopo aver ospitato gli uomini della Protezione Civile e le Forze dell’Ordine nel posto terremoto, e continuando a essere la “colonia estiva” di tante ragazzi arrivati con le parrocchie, Villa Gioiosa si aggiorna con un ascensore più grande anche per disabili, cucine a norma e tante migliorie per rendere più sicura la permanenza dei circa 180 (ora la metà per i lavori in corso) ragazzi che vi trascorrono una settimana – immersi nel verde e tra i boschi – da metà giugno a metà settembre.
Tante le parrocchie che sostengono questa realtà: da Villa Rosa a Force, da San Benedetto a Cupra Marittima. «Con questo finanziamento il nostro obiettivo – spiega Sergio Remoli, vice presidente della Fondazione, che vive nella vicina Comunanza – è rilanciare aggregazione sociale, solidarietà e coesione in un territorio dove il terremoto ha lacerato certi rapporti».
Detto che i primi manufatti di Villa Gioiosa sorgono sulle fondamenta di un vecchio mulino a opera di don Settimio Vallorani nel 1954, e che nei primi lustri era un convitto che ospitava ragazzi poveri, segnalati dalle parrocchie, di famiglie bisognose uscite dalla guerra, don Luca Rammella, parroco di Force, di Villa Gioiosa come «un punto di riferimento durante e dopo il terremoto, con l’unica chiesa agibile nel territorio. Fino a ora abbiamo già speso circa 70mila euro, ma ora, grazie alla Fondazione Carisap, procediamo con i lavori e speriamo di completarli prima di 3 anni. Gli abitanti di Montemonaco hanno apprezzato il rilancio della struttura, punto di partenza per le escursioni nel Parco dei Sibillini».
Insomma, questo finanziamento della Fondazione prevede sì la riqualificazione di una “colonia estiva”, ma è quanto mai importante per il rilancio di un territorio e la permanenza di chi non vuole mollare.
(epi)
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