Casini: «Abbiamo perso
Ma se Atene piange Sparta non ride»

ASCOLI - La vice presidente della Regione commenta l'esito del voto politico: «Sarà da ora necessario fare di tutto per far si che l'elettorato torni a sceglierci come baluardo dei valori in cui noi, uomini e donne democratici e progressisti, crediamo»
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Elezioni, risultati e Pd: parla Anna Casini. «Sarebbe da folli -esordisce la vice presidente della Regione- non prendere il risultato delle elezioni per quello che sono state: una sconfitta del centro sinistra. Sarà da ora necessario fare di tutto per far si che l’elettorato torni a sceglierci come baluardo dei valori in cui noi, uomini e donne democratici e progressisti, crediamo. Dobbiamo ripartire dalla nostra generosa rete dei circoli, dagli iscritti, dai simpatizzanti e ricucire subito lo strappo con la base». 

Casini

«Tuttavia -prosegue-, non si può neppure fingere che queste elezioni siano state “normali”, sia per i temi trattati, come l’incredibile ed errata catalogazione dell’ “immigrazione” sotto il macro-tema “sicurezza”, proponendo eldoradi irraggiungibili o facendo leva su sentimenti che non dovrebbero appartenere alla politica, come la “paura del diverso”, che come sappiamo ha generato fin troppi mostri. Al tempo stesso bisogna anche ricordare, a chi forse non avesse avuto la lucidità necessaria per rendersene conto, di come queste siano state elezioni “politiche” con dinamiche e addirittura leggi elettorali che sono distinte dalle europee, dalle amministrative, dai referendum, dalle primarie e dalle regionali. È una forzatura logica molto evidente interpretare un risultato locale ignorando un andamento nazionale (e per sua stessa natura, generale)». Infine la situazione ascolana. «Il risultato del PD nella città di Ascoli -continua- malgrado lo schieramento di 4 esponenti di spicco del centro destra, é stato in linea con il dato nazionale, dei 4 assi giocati dall’amministrazione comunale 3 sono rimasti a casa, malgrado il vento favorevole della destra in Italia. Quando dovremo risommare le mele con le mele, l’elettorato capirà il lavoro fatto e quello che ancora c’è da fare; per il momento pesiamo i diversi tipi di frutta su bilance differenti. Se Atene piange Sparta non ride».


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