Da Ascoli a Pechino in bicicletta,
l’impresa di Marco e Davide
Quando l’integrazione viaggia su due ruote

L'INIZIATIVA - L'ascolano Davide Valacchi, non vedente, ed il fanese Marco Fascinetti percorreranno i 16.000 chilometri che separano le cento torri dalla Cina a bordo di un tandem. Un'idea ardita che si è trasformata in una campagna di sensibilizzazione. La partenza tra un anno esatto
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Valacchi e Fascinetti col tandem che li porterà in Cina

di Luca Capponi 

I chilometri sono circa 16.000. I paesi da attraversare ben 15, tra Europa, Balcani, Turchia, Asia Centrale. Fino alla meta Pechino, in Cina. Uno scherzetto mica da poco, soprattutto se il mezzo di locomozione è…un tandem. Anche se chi conosce bene Davide Valacchi, 27enne ascolano neolaureato in psicologia clinica, assicura che da uno come lui ci si può aspettare questo e altro. Figurarsi poi se il suo compagno d’avventura si chiama Marco Fascinetti, fanese classe 1989 che in passato si è già “regalato”, tra le altre cose, un giro solitario in bici a zonzo per l’Europa. Insomma, i due si cimenteranno nel giretto da record tra il marzo e dicembre del 2019. C’è già un nome per l’ambiziosa iniziativa: “I to eye”.
Cosa c’entrano gli occhi? C’entrano, poiché Davide ha perso completamente la vista quando aveva 14 anni. E proprio grazie a un tandem regalatogli dal padre è riuscito a vivere l’adolescenza, e non solo, in maniera più spensierata. «Mi ha dato fiducia, mi ha dato la possibilità di stare con gli altri, di muovermi e di essere autonomo. Ho sempre pensato che il tandem possa rappresentare un mezzo di integrazione per i non vedenti» racconta. «Con Marco era da tempo che si parlava di fare un viaggio del genere, abbiamo scelto la Cina perché è un posto lontano dove però si può arrivare senza mai scendere dal mezzo. Poi, è arrivata l’idea di unire a questo un messaggio di sensibilizzazione sul tema, prendendo contatto con le associazioni di non vedenti dei paesi che toccheremo. Trasformare un’idea “assurda” per noi in un messaggio utile, in uno stimolo per tante persone che vivono questa condizione». Un parola, un racconto, una testimonianza per aiutare tanti ragazzi che vivono la cecità come emarginazione. Obiettivo alto.

I due ragazzi prima del viaggio Bologna-Ascoli dell’ottobre scorso

Il tandem c’è già, donato dai mitici ciclo-viaggiatori de “Il Tandem Volante”, ma resta da svolgere tutta una cospicua parte burocratica e logistica: visti, attrezzature, gps, tende, vestiario. L’Unione Italiana Ciechi e la Fispic (Federazione Italiana Sport Paralimpici per Ipovedenti e Ciechi) hanno dato il patrocinio, ma la porta è apertissima per sponsor e donazioni a quella che si prefigura come una piccola grande impresa d’altri tempi. Due i riferimenti, nell’attesa che da questo progetto nasca un’associazione: la mail itoeyeproject@gmail.com e il numero telefonico 327.3280484.
«Un’esperienza per noi, per chi troveremo e per chi ci seguirà, un viaggio che parla di amici, integrazione, incontri, percorsi e culture», si legge sulla pagina Facebook di “I to Eye”. Nel frattempo Marco e Davide, per scaldare le gambe, lo scorso ottobre si sono cimentati, in scioltezza, con un Bologna-Ascoli. Ovviamente in tandem.


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