«Integriamoci con Teramo»
La proposta del Partito Socialista
sull’ospedale del futuro

ASCOLI - Dai segretari della Federazione (Francesco Maroni) e delle due sezioni sul territorio (Emidio Luzi e Umberto Pasquali) l'invito a prendere posizione per un nuovo modello di lettura della sanità di Area Vasta 5: «Non siamo interessati a giochi di potere, ma al bene e all’interesse della collettività»
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L’ospedale “Mazzoni” di Ascoli Piceno

Ospedale del futuro. A quasi due settimana dal voto ne parla, o meglio ne continua a parlare, il Partito Socialista. Lo fa attraverso i segretari della Federazione di Ascoli (Francesco Maroni) e delle sezioni di Ascoli (Emidio Luzi) e San Benedetto (Umberto Pasquali). «Invitiamo tutti a prendere posizione per un nuovo modello di lettura della sanità dell’Area Vasta 5 nella prospettiva di una integrazione in un bacino più ampio e con flussi consolidati di pazienti, ovvero l’integrazione con la Asl di Teramo. Questa continua a essere la proposta che il Psi di Ascoli rivolge a tutti gli operatori del settore, agli amministratori locali, forze politiche e sindacali: superare la visione campanilistica dell’ospedale unico e lavorare ad un potenziamento dei due ospedali piceni integrati con quello di Teramo. Il Partito Socialista, attraverso la propria commissione regionale Sanità, sta portando avanti la presente proposta sui tavoli di discussione regionale con fatti concreti, al di là dei tatticismi di alcuni amministratori locali , i quali badano solo alla conservazione del proprio potere, procrastinando la convocazione dell’assemblea dei sindaci per il rinnovo della cariche di presidenza».

L’ospedale “Madonna del Soccorso” di San Benedetto del Tronto

«Non siamo interessati – proseguono i portavoce del Psi piceno – a questi giochi di potere sulla sanità, ma al bene e all’interesse della collettività. Continua il dibattito sull’ospedale del futuro senza ragionare sulle premesse dell’attuale sistema dell’offerta sanitaria di questa Area Vasta, ma quale è la popolazione di riferimento? In questi anni – insistono – Area Vasta di Ascoli-San Benedetto, inserita in una prospettiva Marche Sud, ha perso costantemente nell’assegnazione di strutture complesse (primari) in molte discipline. Malattie infettive (assegnate a Fermo, ma Macerata conserva il primario pre esistente), Gastroenterologia (assegnata a Fermo), Radioterapia (assegnata a Macerata) e più recentemente Neuropsichiatria infantile (migrata a Macerata) e la Radiologia interventistica anche questa a Macerata. Di recente poi è stata penalizzata anche nella ridefinizione dei posti letto che con grossolani errori di calcolo sono stati assegnati ad altre Aree Vaste quanto la nostra è quella con maggiori dati di mobilità attiva da altre regioni. Infine concludono Maroni, Luzi e Pasquali – ci sono carenze nell’assistenza domiciliare, è l’unica Area Vasta senza hospice, la Salute mentale sottodimensionata, i Dipartimenti delle dipendenze hanno risorse incoerenti con la rilevanza delle  problematiche che dovrebbero affrontare. Se i dati di incremento del personale sono positivi, non si capisce dove queste risorse sono state collocate, poiché le carenze in questi ambiti sono rimaste invariate».


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