Valentina Parrucci, attivista del Movimento 5 stelle, questa mattina davanti all’ex ospedale di Tolentino con un cartello contro la pdl 145
Attivare sperimentazioni, per un massimo di sei anni, con soggetti privati che dovrebbero gestire strutture del servizio sanitario e sociale pubblico. Il tutto nelle mani della giunta. Ecco la proposta di legge (la numero 145) approdata in Consiglio regionale che ha fatto storcere il naso a Cgil, Cisl e Uil. «Una legge che sembra anticipare un cambiamento dello stesso welfare marchigiano, con un massiccio ingresso di partner privati» e che «riconosce alla giunta regionale un’ampia autonomia decisionale, che sfiora la discrezionalità», dicono i segretari Sauro Rossi (Cisl), Daniela Barbaresi (Cgil)e Graziano Fioretti (Uil). E aggiungono che, anche se la discussione consiliare sulla legge è iniziata oggi, «da settimane consiglieri regionali e dirigenti dell’Asur hanno annunciato che sono già state sottoscritte convenzioni con soggetti privati per la gestione di ex ospedali come quello di Cagli e di Macerata Feltria».
Il Consiglio regionale
Se la proposta passerà, potrebbe riguardare anche strutture sanitarie del Maceratese. Tanto che stamattina, Valentina Parrucci, attivista del Movimento 5 stelle, si è messa in posa davanti all’ex ospedale di Tolentino con un cartello contro la pdl 145, annunciando una manifestazione nata dai cittadini per martedì alle 10 davanti alla sede della Regione.
I sindacati mettono nero su bianco tutti i dubbi sollevati dalla proposta di legge, che in sé resta molto generica. Sia di merito – «A cosa servono sperimentazioni gestionali pubblico-privato nella sanità marchigiana? Cosa deve contenere una legge che le disciplini? E soprattutto è questo il nuovo orizzonte della sanità delle Marche?» -, sia di metodo. In particolare: «Qual è il vero senso di questa scelta? Perché, dopo aver tagliato posti letto ospedalieri pubblici, quei posti vengono riattivati e assegnati in convenzione al privato, fuori da un reale approfondimento dei criteri da utilizzare? Quali sono i vantaggi in termini economici e di miglioramento dei servizi sanitari marchigiani? E che fine faranno i dipendenti pubblici delle strutture interessate dalle sperimentazioni? Perché le scelte strategiche di questa Regione continuano ad essere fatte senza alcuna trasparenza e chiarezza?». La pdl, a detta delle segreterie, «riconosce poi condizioni di particolare favore ai soggetti privati che presentano progetti di sperimentazioni gestionali e fa un generico richiamo agli enti del Terzo settore, senza tuttavia “privilegiare nell’area del settore privato il coinvolgimento delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale”, come esorta a fare la normativa nazionale. Inoltre, si ritiene discutibile procedere all’adozione di una legge per disciplinare sperimentazioni prima della definizione di un nuovo Piano sanitario regionale a cui far riferimento per possibili modifiche degli assetti organizzativi relativi alla rete dei servizi ospedalieri, territoriali e di prevenzione». I sindacati avanzano dubbi anche sul sistema di monitoraggio e della verifica dei risultati e su che fine farebbe il personale già impiegato nelle strutture.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati