Massimo Cacciatori durante uno dei suoi stage in giro per l’Italia per conto della Federcalcio
di Bruno Ferretti
Da ben 18 anni lavora per il Settore tecnico della Federcalcio (sede a Coverciano) girando l’Italia, ma su richiesta dell’Uefa spesso va anche all’estero a tenere corsi di aggiornamento agli allenatori. Ascolano ed ex bianconero, Massimo Cacciatori, 67 anni fra un mese, continua a seguire la squadra della sua città con la passione del tifoso. Massimo è stato indubbiamente uno dei migliori portieri italiani degli anni ’70 – ‘80. Cresciuto nelle giovanili della Del Duca Ascoli fu prelevato giovanissimo dall’Inter, poi andò in prestito al Cagliari e successivamente disputò numerosi campionati in serie A con Sampdoria (1972-1977) e Lazio (1978-1985), chiudendo la carriera nel Gubbio. Diventato allenatore, Cacciatori ha guidato l’Ascoli in due distinti periodi: dal 1991 al 1993 (serie A e B) con Costantino Rozzi presidente e poi nel campionato di C 1997-98 (presidente Roberto Benigni). Insieme a Mazzone, è l’unico ad aver guidato i bianconeri in tutti e tre i massimi campionati professionistici. E’ stato anche sulle panchine di Ancona, Teramo, Gualdo e Campobasso prima di diventare docente di “Tecnica del portiere” al Settore Tecnico della Figc. Nel 2004 ha scritto anche un libro: “Il portiere moderno”, un trattato di alta specializzazione. Cacciatori è sempre in giro («martedì prossimo andrò a Catania per completare un corso» dice) ma quando può non manca di tornare al “Del Duca”, dove mercoledì sera ha assistito alla vittoriosa partita con il Bari.
Massimo, che Ascoli hai visto?
«Ho visto un Ascoli che ha giocato con grande determinazione per difendere il vantaggio iniziale ed è riuscito a conquistare tre punti molto importante per la salvezza contro un a squadra forte come il Bari. Sarebbe importantissimo vincere anche la prossima contro il Carpi. Ho apprezzato la combattività dell’Ascoli che ha conquistato 7 punti nelle ultime tre partite, E questo fa ben sperare».
Riuscirà a salvarsi?
«Io lo spero e credo che possa farcela. Di recente ho parlato con Serse e l’ho sentito fiducioso. E’ importante crederci perché le possibilità ci sono. L’Ascoli non ha niente in meno delle altre squadre che lottano per la salvezza. Sarà un finale sprint ma sono fiducioso e confido in Cosmi, un tecnico esperto che sa come fare per uscir fuori da certe situazioni».
Qualche impressione sulla squadra?
«Si vede che avverte il peso della classifica e qualche giocatore forse non è abituato a sostenere questa pressione Durante la partita succede che di fronte ad un episodio negativo alcuni fanno fatica a reagire, ma l’impegno è sempre massimo. Per valutare bene la classifica bisogna aspettare l’esito dei recuperi ma al di là di questi l’Ascoli deve pensare a sé stesso facendo un passo alla volta. L’obiettivo, adesso, deve essere uno solo: battere il Carpi».
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