foto, testo e video di Pierluigi Giorgi
Un confronto aperto, teso a tratti, ma anche necessario. Si è tenuto nella serata di martedì presso la sede della Pro Loco di Gimigliano un incontro pubblico fortemente voluto dal sindaco di Venarotta, Fabio Salvi, per fare il punto sugli avvistamenti del grosso felino che tiene in allerta la popolazione a cavallo del confine col comune di Ascoli. Presenti una trentina di cittadini, oltre al primo cittadino, anche il dottor Giorgio Filipponi, direttore del Servizio Sanità Animale dell’Ast.
«Non abbiamo elementi certi sull’identità dell’animale – ha spiegato Filipponi – ma stiamo lavorando con serietà. Abbiamo allertato una collega veterinaria esperta in fauna selvatica, in contatto diretto con il dottor Fico, uno dei massimi esperti a livello nazionale».
La veterinaria incaricata ha già effettuato diversi sopralluoghi, ma finora non sono stati rilevati peli, orme, escrementi o altri indizi inequivocabili.
Tuttavia, alcuni riscontri ci sono. Un cittadino ha raccontato di aver ritrovato, in seguito a uccisioni nel proprio pollaio, un’impronta di circa 9 centimetri di diametro, con evidenti polpastrelli, compatibile con il tipo di animale segnalato. «Purtroppo la traccia si è cancellata rapidamente – ha spiegato l’uomo – ma sembrava davvero insolita».
L’avvistamento più credibile parla di un felino alto circa 50-60 centimetri al garrese, di colore nocciola chiaro, simile a un puma.
Il dottor Filipponi ha rassicurato i presenti fornendo indicazioni pratiche: «Evitate di passeggiare da soli nelle aree interessate, in particolare Mozzano e Venarotta. Se doveste imbattervi nell’animale, non reagite con panico. Niente fughe improvvise né gesti aggressivi: allontanatevi con calma, senza voltargli le spalle».
L’Asur ha attivato alcune fototrappole e, nei prossimi giorni, sarà impiegato un drone dotato di termocamera e ottiche ad alta risoluzione per sorvolare la zona e provare a individuare l’animale.
«È uno strumento che può fare la differenza – ha aggiunto Filipponi – ma è fondamentale che eventuali predazioni vengano segnalate subito al 112, così possiamo intervenire tempestivamente e analizzare i resti».
Non sono mancati momenti di tensione. Alcuni cittadini hanno lamentato ritardi nella comunicazione e nella presa in carico del problema. Il sindaco Salvi ha risposto con fermezza ma anche con autocritica: «Non è stata una situazione semplice da decifrare fin dall’inizio. Alcune reazioni iniziali sono state dettate dall’eccezionalità del caso. È attivo un tavolo di coordinamento con la Prefettura e con gli enti preposti. Vi assicuro che stiamo facendo tutto il possibile».
Un tocco di ironia sui recenti episodi che hanno attirato più volte l’attenzione dei media su queste zone ha alleggerito l’atmosfera, ma il messaggio finale è stato chiaro: «Ora serve senso di responsabilità e collaborazione da parte di tutti».
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