Il contratto di Bianchi diventa un caso. Circa un mese dopo la pubblicazione di un articolo riguardante il rinnovo del contratto del centrocampista, alla Direzione di Cronache Picene.it, è arrivata una diffida dello studio legale Santoro di Roma per chiedere “una immediata rettifica di quanto riportato nell’articolo del 12 marzo scorso”.
Francesco Bellini
L’Ascoli Picchio, in sintesi, smentisce la notizia assicurando che non c’è mai stato un incontro con Bianchi per il rinnovo del contratto, e tanto meno un accordo per il prolungamento dello stesso. “Si è rivolto a questo studio, conferendo espresso mandato per la tutela dei diritti ed interessi dell’Ascoli Picchio F.C. 1898 SpA il Presidente ed Amministratore Unico, pro tempore, sig. Francesco Bellini, il quale lamenta , mio tramite, un grave pregiudizio all’immagine della Società come conseguenza diretta della presenza, nell’archivio di Cronache Picene.it, di un articolo datato 13.3.2018 intitolato “Ascoli, Bianchi accetta una riduzione e prolunga il contratto fino al 2020”. In questo articolo vengono riportate notizie, date per certe, che non corrispondono al vero”.
“E’ interesse della Società smentire quelle informazioni – scrive l’avvocato Santoro – Contrariamente da quanto riportato non vi è stato alcun incontro fra il procuratore di Tommaso Bianchi e i dirigenti bianconeri, né tantomeno è stato formulato alcun “prolungamento” contrattuale. Trattandosi, pertanto, di notizia infondate e non corrispondenti al vero, le stesse non che ritenersi meritevoli di immediata rettifica da parte della Vostra testata giornalistica. E’ bene sottolineare – secondo lo studio Santoro – che nel caso de quo non si tratta solamente di una violazione del dovere di veridicità dei fatti narrati, ma si arreca un pregiudizio concreto all’immagine della Società. In particolare, il pregiudizio e il discredito acquistano una portata ancora maggiore in considerazione del particolare momento storico in cui versa la Società in termini di rapporti con la tifoseria. In buona sostanza, la pubblicazione di dette notizie non fa altro che alimentare un clima già di per se stesso teso e difficile. A conferma di ciò mi viene riferito dalla Società l’ulteriore ed ingiusto pregiudizio subìto dalla medesima in seguito alla condivisione dell’articolo in parola nel Gruppo Facebook “Tifi l’Ascoli se”. In detto contesto, appare opportuno altresì rappresentare il seguente episodio riferitomi, anch’esso, direttamente dalla rappresentata Società: il contenuto di questa comunicazione era già stato a suo tempo prontamente riferito, in via informale, a codesto Direttore il quale rispondendo con insufficienza e indifferenza, e non ponendo in essere alcuna rettifica, ha dimostrato di non curarsi affatto di aver pubblicato notizie non corrispondenti al vero. Alla luce dei quanto sopra si invita e diffida formalmente codesto Direttore e codesto quotidiano on line, dall’astenersi dal pubblicare notizie prive di riscontro e non corrispondenti al vero, chiedendo altresì l’immediata rettifica, entro e non oltre giorni cinque dal ricevimento della presente…. Significando, sin da ora che, ove non si riuscisse ad addivenire ad un accordo, che non potrà che concretizzarsi nella rettifica nei termini sopra descritti, sarò mio malgrado costretto a tutelare i diritti ed interessi della Ascoli Picchio F.C. 1898 SpA nelle sedi opportune. Certo di un Vostro celere riscontro. Andrea Santoro”.
Dopo le argomentazioni dell’avvocato Santoro per conto dell’Ascoli Picchio, riteniamo opportuno precisare ai lettori che la notizia del rinnovo del contratto di Bianchi – come ogni altra pubblicata da Cronache Picene – ha solo lo scopo di informare, senza alcuna intenzione di offendere qualcuno, né tantomeno causare danni a nessuno. Possiamo aggiungere che la stragrande maggioranza della tifoseria bianconera mostra (da tempo) forte delusione per la preoccupante classifica dell’Ascoli Picchio, da diversi mesi in piena zona retrocessione. E riteniamo che sarebbe meglio, da parte della società, concentrare tutti i propri sforzi per raggiungere la salvezza, che è il vero problema.
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