Il cassonetto finito nella scarpata. Unico dato certo: non si mosso da solo
di Andrea Ferretti
(foto di Andrea Vagnoni)
Di nuovo alla ribalta la discarica (perchè ormai va classificata tale) di Rosara. Nella totale assenza di controlli, chi vuole continua a conferirvi di tutto, anche rifiuti pericolosi come pezzi di eternit che pure i bambini della materna sanno che sprigionano nell’aria particelle di amianto notoriamente non raccomandato da medici e pediatri. L’apice alcuni giorni fa con una vasca da bagno, probabilmente ancora funzionante. M siamo andati oltre. Ed ecco che un cassonetto è finito addirittura nella scarpata sottostante. Probabilmente a causa del troppo peso, oppure urtato da qualche camioncino di ditte che lavorano nel campo dell’edilizia, o di singoli artigiani, che giornalmente si recano lì per gettare di tutto. Del resto il Comune non può piazzare un vigile urbano accanto a ogni cassonetto, visto che ce l’ha a malapena per controllare entrata e uscita delle scuole. Chi si occupa del ritiro rifiuti usa poi il proprio personale per il ritiro dei sacchetti, e già questo è tanto. Ma che fine hanno fatto le famigerate “squadre miste” che si occupavano del controllo dell’immondizia addirittura aprendo i sacchetti a caccia di una traccia riconducibile allo sporcaccione di turno?
Non se ne hanno notizie. Ma sarebbe stato l’esatto contrario se fossimo stati prossimi alle elezioni per il rinnovo di sindaco e consiglio comunale. Cioè il periodo in cui viene promesso (e in qualche caso fatto) di tutto. Siccome ad Ascoli quest’anno così non è, la discarica di Rosara e tutte quelle sparse nelle zone artigianale e industriale possono attendere. Come minino altri dodici mesi.
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