di Benedetto Marinangeli
La lotta alla ludopatia da parte dell’ amministrazione comunale è stata posta all’ indice dalla minoranza. Nel febbraio 2017, la Regione Marche ha varato una legge che fissa determinati paletti per l’apertura di sale slot vietando la loro presenza in prossimità di luoghi c.d. “sensibili” come scuole, banche, chiese etc. Dopo la promulgazione di questa normativa, il consiglio comunale di San Benedetto, nella primavera dello stesso anno, votò all’unanimità una mozione per il contrasto alla ludopatia che, fra i punti, prevedeva anche l’adozione di un regolamento in tale che doveva recepire i dettami della normativa regionale.
Le slot (foto di repertorio)
Oggi una circolare del Ministero dell’Interno datata 25 marzo 2018, stabilisce che e le Questure, che prima si occupavano di controllare solo i carichi penali di chi chiedeva di aprire una sala slot, adesso controlleranno se la legge regionale è concretamente rispettata.
«Da quando presentammo e votammo all’unanimità una mozione sulla ludopatia –dice il consigliere comunale Andrea Sanguigni- si è fatto pochissimo. Ben sei i punti su cui verteva quell’ atto. Tra questi c’erano la prevenzione della ludopatia fra giovani e anziani, gli eventi di sensibilizzazione, l’ adozione di un regolamento sulle distanze dai luoghi sensibili, introduzione del marchio “No Slot” nei locali e la premialità, sconto sulle tasse per chi non ha nel proprio esercizio questi apparecchi. Ma a malapena è stato applicato solo ques’ultimo punto con una diminuzione della Tari. Inoltre dalla primavera 2017 hanno aperto altre sale slot che sono anche state sanzionate per irregolarità. E quindi come consiglieri di minoranza noi chiediamo che si faccia di più perché quello che finora è stato posto in essere non basta».
Ed in che modo? «Con l’approvazione di un regolamento -rispondono all’ unisono i consiglieri di opposizione- che rafforzi le prescrizioni della legge regionale”. “Ed inoltre –aggiunge Tonino Capriotti– la L.R. n°3 del 2017 pone in capo ai Comuni la possibilità di prevedere nel proprio regolamento altri luoghi sensibili da cui le slot non possano essere installate oltre a scuole e banche,come ad esempio ogni luogo di aggregazione di minori e anziani. La normativa regionale prevede anche che il Comune possa dare dei limiti di orario a queste sale (10-13, 18-23). Limiti, già fissati da un’ordinanza del 2013 dell’ allora sindaco Gaspar, senza dimenticare l’ordinanza del 2015 sullo sconto sulla Tari ripresa dall’ assessore Filippo Olivieri. E quindi bisogna essere più incisivi ed assumersi responsabilità forti su un argomento così delicato come la ludopatia».
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