Dal “capo dei capi” Totò Riina, recentemente scomparso, a Raffaele Cutolo per continuare poi con Ali Agca, Gaspare Spatuzza (che in Ascoli si convertì a Dio), Filippo Graviano (a cui fu addirittura trovato un coltello nella cella), Leoluca Bagarella, “Sandokan” Schiavone, Pippo Calò, Renato Vallanzasca e tanti altri. E’ destinata a finire, forse per sempre, la presenza dei big della criminalità italiana al super carcere di Marino del Tronto visto che da qualche tempo è stata “svuotata” la sezione di massima sicurezza del penitenziario ascolano.
La casa circondariale di Marino del Tronto
La presenza dei super boss di mafia, terrorismo e criminalità organizzata ha portato negli anni Ascoli alla ribalta nazionale come nel caso delle presunte trattative tra lo Stato e Cutolo per liberare il il big campano Ciro Cirillo della Dc rapito dalle Br o per i ricoveri di Riina al Mazzoni super blindato a causa di due infarti. Ora i detenuti sono stati trasferiti in altri penitenziari italiani. Per Ascoli, che dal supercarcere ha tratto anche “economia” legata alla presenza di centinaia di agenti di custodia oltre al contorno di familiari e avvocati legati alla detenzione dei big. Il carcere nato agli inizi degli anni ’80 fu trasformato in una struttura di massima sicurezza proprio nella stagione del terrorismo.
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