Rifiuti, discariche e comunità di recupero da sfrattare: arriva l’affondo di Valentina Bellini (Pd) dopo la decisione del Comune di mandare via “Casa Ama”. «La politica -dice la consigliere comunale e provinciale del Pd- è una questione di scelte. Relativamente allo sfratto della Cooperativa Ama Aquilone dal sito destinato alla settima vasca, la cosiddetta “vaschetta”, è evidente quali siano le priorità dell’Amministrazione ascolana. La quale sapeva benissimo che il progetto della vasca, grande o piccola che fosse, non sarebbe mai andato in porto se non avesse rispettato le distanze dettate dalla norma.
E che dunque l’Ama doveva andarsene di lì. E subito.
Valentina Bellini (foto Vagnoni)
Da anni, ormai, la riapertura della discarica di Relluce sembra essere per Castelli e i suoi l’unico obiettivo che veramente conta per questa città; è per essa, ad esempio, che si sono spese risorse ed energie per numerosi ricorsi al TAR poi clamorosamente respinti; ed è per essa, riteniamo, che l’Amministrazione non si è mai spesa davvero, negli anni, per promuovere una seria raccolta differenziata porta a porta.
Nella necessità sempre più pressante di ridare ossigeno alle casse comunali ormai al tracollo, per superficialità e mancanza di visione e di senso di responsabilità, la discarica di Relluce è diventata l’unico salvagente al quale sperare di appoggiarsi; e con la sciatteria e il pressapochismo consueto, per anni è stata gestita con questo unico obiettivo, quasi a Bancomat del Comune . La trascuratezza nella salvaguardia della sostenibilità del sito, il percolato fuori controllo, sversamenti e miasmi, incuria ai limiti della legalità per le vasche esaurite sono tutte conseguenze di questa gestione dissennata.
Salvo poi gridare al complotto se le Autorità tecniche preposte a far rispettare le regole non rilasciano le autorizzazioni dovute. Come ha fatto la Provincia, e ben prima dell’arrivo della brutta e cattiva Amministrazione D’Erasmo».
La comunità Ama di Valle Orta
Bellini aggiunge: «Oggi -continua- a fare le spese di questa conduzione scellerata è la Cooperativa AMA Aquilone che svolge un meritorio ed efficace servizio di sostegno sociale alla comunità intera, restituendo dignità sociale ai più deboli, fornendo un aiuto a tante famiglie che da sole non ce la potrebbero fare.
Cosa ha fatto l’Amministrazione Castelli per individuare un altro sito per la Cooperativa, volendo progettare la settima vasca proprio lì, e conoscendo naturalmente le leggi che lo impedivano? O dobbiamo pensare che hanno realizzato un progetto con uno svarione grosso come un’a senz’acca? Non potevano non sapere che finchè la Cooperativa è lì, il progetto rimane inevitabilmente fermo. O ancora una volta si darà la colpa a qualcun altro?
La gestione pubblica dei beni fondamentali -conclude Bellini- è un valore tra i principali di cui la politica deve aver cura. Per questo è inaccettabile che la discarica pubblica di Relluce, per l’uso maldestro che se ne è fatto in questi anni, non solo non sia un’opportunità per la comunità ascolana –come sarebbe potuta essere- ma è stata causa di conseguenze negative con ripercussioni su tanti campi: certo quello economico, ma anche ambientale e ora persino sociale, perché gestita da un’Amministrazione incapace a svolgere questo importante compito. La politica è una questione di priorità, dicevamo. Ma anche di competenza, di interesse per il bene comune e, ovviamente, di onestà. Intellettuale, naturalmente. L’altra si deve dare per scontata».
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