Un treno per Roma, subito studio di fattibilità
L’opera costa 1 miliardo, raccolte 6.000 firme

PICENO - Il comitato "Ferrovia dei due mari" riparte all'attacco. Roberto Di Natale e Guido Benigni: «I benefici economici sarebbero notevolissimi. Più imprese e più lavoro soprattutto per i giovani, si pronuncino le istituzioni»
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Rinaldi, Di Natale e Benigni (foto di Andrea Vagnoni)

di Franco De Marco

Un treno per Roma. Riparte la battaglia, iniziata 150 anni fa, per collegare via ferrovia San Benedetto del Tronto alla Capitale passando per Ascoli e Rieti. Il comitato “Ferrovia dei due mari”, capeggiato da giovani studenti universitari, affiancato dalla sezione ascolana di “Italia Nostra” guidata da Gaetano Rinaldi, rilancia la sua azione per convincere tutti dell’utilità di questa opera soprattutto all’indomani del tragico terremoto che rischia di portare allo spopolamento definitivo aree interne appenniniche di straordinaria bellezza.

Gaetano Rinaldi di “Italia Nostra”

Roberto Di Natale e Guido Benigni, esponenti del comitato, hanno illustrato la strategia che si svilupperà su due fronti. Il primo è politico. «Vogliamo far pronunciare  -dicono- istituzioni e politici sull’opportunità della ferrovia. I benefici economici sarebbero notevolissimi con la nascita di nuove imprese legate alle peculiarità  esistenti sul territorio e rappresentate dalle aree industriali Tronto-Val Vibrata (Marche-Abruzzo),  Alto Tronto (Marche-Lazio), Alto Fermano (Marche), Val Nerina (Marche-Umbra), Terni (Umbria), Reatino e Aquilano (Lazio-Abruzzo). E’ vero che, dai contatti che abbiamo avuto, è stato il Movimento 5 Stelle a mostrarsi più interessato al progetto presentando anche una mozione alla Regione. Ma noi non vogliamo avere colore politico. Questa è un’opera trasversale. Ora il passo da fare è la realizzazione del progetto di fattibilità valutando bene i costi e gli aspetti tecnici, perché ci sono da fare, ad esempio, gallerie nella parte del territorio interessata dalle faglie. Ci batteremo affinché da parte del Parlamento o del Governo siano messe a disposizione le risorse per realizzarlo».
Quanto ci vuole? Almeno 300.000 euro. Cifra accessibile. Il comitato vuole anche inserire il progetto nell’ambito della Macro Regione Adriatico Jonica. Per smuovere definitivamente le istituzioni, farle pronunciare formalmente a favore o contro, sarebbe certamente utile far votare su una mozione ad hoc Consigli comunali, provinciali e regionali.  Si metterebbe così fine al tira e molla di questi anni.

L’altro versante della strategia è invece la sensibilizzazione dell’opinione pubblica. Anche attraverso la raccolta di firme, che ha già registrato 6.000 adesioni, cliccando su change.org “Realizzazione Ferrovia dei due mari”.
I tratti della ferrovia oggi in funzione sono quelli da San Benedetto ad Ascoli e da Antrodoco a Rieti e Terni. Sono da realizzare le tratte Ascoli-Antrodoco e Rieti-Fara Sabina. Quanto potrebbe costare il completamento della “Ferrovia dei due mari”? Poco più di 1 miliardo di euro. «Comunque poco -fanno notare gli esponenti del comitato- rispetto all’ultimo piano di investimenti delle Ferrovie dello Stato che si aggirerebbe intorno ai 90 miliardi di euro».
Infine, il comitato mette bene in evidenza le ricadute economiche di questa opera infrastrutturale: «Non possiamo farci mancare una prospettiva e una progettualità a lungo termine per far rivivere questi luoghi. Quali motivazioni possiamo dare alle persone fuggite o alle nuove generazioni per ritornare nei borghi colpiti dal sisma? La ferrovia rappresenta un investimento per il turismo e per creare lavoro soprattutto per i giovani».

 


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