di Bruno Ferretti
L’Ascoli è vivo e non intende arrendersi. Lo dimostra sul campo della Cremonese dove, dopo due sconfitte consecutive, torna alla vittoria (1-2 in rimonta) effettuando tre importantissimi passi avanti verso la salvezza. La classifica, nei bassifondi, è sempre molto corta e a 5 giornate dalla fine i giochi restano apertissimi. Vincendo a Cremona, i bianconeri agganciano a quota 39 Cesena e Pescara, ma quest’ultima dovrà giocare il posticipo domenicale in casa contro lo Spezia. L’Ascoli, inoltre, con questo exploit, si porta ad un solo punto da un terzetto formato da Novara, Entella e Avellino, tutte a 40. Il Novara si fa rimontare sul proprio campo dal Venezia (1-3), l’Entella si aggiudica 3-2 -sempre in rimonta- lo scontro diretto con la Pro Vercelli mentre l’Avellino finisce ko a Palermo (3-0). Sono tutte e tre a 40. Alle spalle dell’Ascoli restano, con 34 punti ciascuna, Pro Vercelli e Ternana, quest’ultima domenica disputerà, nell’altro posticipo, il derby umbro a Perugia, prossimo avversario dell’Ascoli al Del Duca.
Allo “Zini” di Cremona, dove non vinceva da ben 33 anni, l’Ascoli torna al successo con merito perché costruisce -e fallisce- almeno quattro nitide occasioni da gol che avrebbero potuto evitare i patemi dei minuti finali, compresi i 4 di recupero, quando la squadra di Tesser attacca in massa, ma invano. La retroguardia dell’Ascoli è attenta e non ammette errori, spazzando via ogni pallone pericoloso. Agazzi, al rientro dopo la squalifica, deve vigilare solo su qualche cross, e lo fa bene. Quando l’arbitro Marinelli fischia la fine, esplode la gioia dei duecento tifosi bianconeri nella curva ospiti. Cresce la speranza di salvarsi.
E dire che l’inizio è negativo per l’Ascoli perché la Cremonese, dopo 8 minuti, passa in vantaggio con Camara al suo primo gol in serie B. Facile la deviazione ravvicinata sull’assist di Juanito Gomez, dopo un’azione avviata da Castrovilli. E’ un brutto colpo ma stavolta l’Ascoli trova la forza per rimettersi subito in piedi e replicare. Passano sei minuti e Florio, schierato a sorpresa sulla destra al posto di Mogos dopo ben 4 mesi trascorsi in panchina, entra in area e viene atterrato da Renzetti. Rigore netto. L’arbitro Martinelli si dimentica di ammonire (o addirittura espellere) Renzetti visto che Florio filava verso la porta palla al piede e poteva segnare. Dal dischetto Monachello è perfetto: il portiere Ujkani da una parte, il pallone dall’altra. Parità. La partita è assai combattuta, anche nervosa. La Cremonese non vince da tre mesi (20 gennaio, 1-0 contro il Parma) e diventa ringhiosa. Ma l’Ascoli non si spaventa e ribatte colpo su colpo. Il tiro di Addae (26’) esce di poco, sul fronte opposto ci prova, senza esito, Castrovilli dal limite.
Festival delle emozioni nella ripresa che si apre con una avventurosa uscita di Uijkani fuori area per evitare, con i piedi, prima Varela e poi Monachello, lanciati in contropiede. Al 6’ l’Ascoli i si porta in vantaggio. Kanoutè conquista palla sulla trequarti e serve Varela il cui passaggio smarcante libera Monachello in area. Niente da fare per il portiere di casa sul diagonale del siciliano che con 6 reti diventa miglior cannoniere dell’Ascoli, davanti a Favilli (5). Tesser cerca di correre ai ripari ed effettua un doppio cambio: al 9’ entrano Perrulli e Scappini, due attaccanti, al posto di Cinaglia e Juanito Gomez. La Cremonese attacca, l’Ascoli si difende con ordine e risponde in contropiede. Clamoroso il gol divorato da Varela (11’) che arriva davanti a Uijkani e calcia alto. Un errore davvero grave. Passano due minuti e l‘Ascoli ha un’altra palla gol con Monachello, liberato proprio da Varela, ma il tiro non è centrato. E sfuma il tris. La temperatura è quasi estiva e in campo la fatica si fa sentire. Le due squadre si allungano. Cosmi manda in campo prima Clemenza al posto di Varela e poi Mogos per Florio. Nel finale spazio anche per Castellano che sostituisce Kanoutè. La Cremonese gioca anche la carta Scamacca e chiude con il tridente. Padella, Gigliotti e Cherubin fanno buona guardia davanti ad Agazzi, con il supporto laterale di Mogos e Mignanelli. Il 3-5-2 di partenza, diventa 5-3-2. Il prezioso vantaggio viene difeso a denti stretti fino alla fine. Poi finalmente si può festeggiare.
CREMONESE (4-3-1-2): Ujkani; Cinaglia (9’st Perrulli), Canini, Marconi, Renzetti; Macek, Arini, Cavion; Castrovilli (27’’st Scamacca); Juanito Gomez (9’st Scappini), Camara. A disposizione: Ravaglia, D’Avino, Garcia Tena, Sbrissa, Cinelli, Pesce, Piccolo. Allenatore: Tesser.
ASCOLI (3-5-2): Agazzi; Paella, Gigliotti, Cherubin; Florio (19’st Mogos), Addae, Buzzegoli, Kanoutè (38’st Castellano), Mignanelli; Varela (15’st Clemenza), Monachello. A disposizione: Lanni, Venditti, De Santis, Perri, Baldini, De Feo, Parlati, Rosseti, Ganz. Allenatore: Cosmi.
Arbitro: Marinelli di Tivoli.
Reti: 6’pt Camara (C), 14’pt su rigore e 6’st Monachello (A).
Note: spettatori paganti 3.182, incasso 14.650 euro (più 3.850 abonati, quota 19-786 euro). Ammoniti: Buzzegoli (A), Camara (C), Arini (C) e Scappini (C). Angoli 4-3 per la Cremonese. Recupero: 0’+4’.
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