Occhio a quello che si scrive, magari con troppa facilità, foga o spensieratezza, sui social media. Sono sempre più frequenti (e pesanti dal punto di vista penale ed economico…) le condanne inflitte da parte dei giudici ascolani.
Dopo il caso del tifoso che aveva creato il gruppo fb “Benigni vattene” stangato dal giudice Marco Bartoli con una pena di un anno di reclusione e un risarcimento danno provvisionale (ancora da definire del tutto quindi) di 10.000 euro oltre a 3.500 di spese, oggi è stata la volta di un alterco a sfondo politico. La vittima, riconosciuta dal giudice Barbara Bondi Ciutti, è il capogruppo grillino in Consiglio comunale Massimo Tamburri, difeso dall’avvocato Dino Silenzi, che aveva denunciato Giuseppe “Rudy” Pulcini per una serie di post pubblicati Facebook relativi anche al percorso professionale e lavorativo del pentastellato. Pulcini è stato condannato a 5 mesi con la condizionale. I post erano giunti al termine di lunghi botta e risposta di argomento politico. La difesa di Pulcini, rappresentata dall’avvocato Elisabetta Morganti, aveva chiesto l’assoluzione sostenendo che lo stesso esponente grillino aveva screditato in alcuni post il partito di apparenza dell’imputato (il Pd, ndr) e che le affermazioni rivolte a Tamburri non erano diffamatorie ma frutto dell’esercizio del diritto di critica.
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