«Tega non sia il capro espiatorio
A Castelli le deleghe dell’ex assessore»

ASCOLI - Nuovo appello del consigliere comunale Umberto Trenta (Forza Italia): «Il primo cittadino è l'unico che conosce tutti i meccanismi politici, amministrativi e di riservatezza per portare a termine le opere»
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Con l’addio a Tega, il sindaco Guido Castelli sfoglia la margherita per arrivare al rimpasto in giunta atteso ormai da dicembre (dimissioni di Michela Fortuna) e mai attuato. Ora con il ritiro delle deleghe all’ex assessore, il primo cittadino ha detto che il suo interim sui lavori pubblici durerà poco. Si attendono anche le dimissioni dell’assessore leghista Giorgia Latini eletta in parlamento, ma con quello che sta succedendo a livello nazionale (con il rischio di un rapido ritorno alle urne) ancora è tutto fermo. Con una sola donna in giunta (il vice sindaco Donatella Ferretti) il rimpasto diventerebbe obbligatorio per la legge sulle quote rosa. Lo stesso Tega ha ribadito il sostegno del gruppo di consiglieri a lui vicini (Di Micco, Castelletti, Cacciatori, Ciabattoni e Martini) alla maggioranza e quindi non ci dovrebbero essere problemi. Resta da comporre il puzzle della giunta visto che al momento le liste a “secco” di rappresentanti sono 3: l’ex Ncd (che ha in Consiglio l’ex assessore Cesare Celani), “Ascoli Con Castelli” (con Simone Matteucci sull’Aventino) e “Ascoli nel futuro” di Tega che conta due eletti (Ciabattoni e Castelletti) dopo l’annunciato passaggio di Francesca Pantaloni al gruppo misto. Mentre i pretendenti e le pretendenti ad un posto in giunta scapitano, soprattutto Dal consigliere comunale di Forza Italia Umberto Trenta invece arriva un nuovo appello al sindaco a non fare il rimpasto.

«La “real politik” ci impone di guardare dentro i fatti, senza strumentalizzazioni e/o ipocrite e facili richiami alla morale e all’etica -afferma Trenta- Rivolgendo il pensiero agli ultimi venti anni di amministrazione pubblica regionale, provinciale e comunale. Tega non deve essere il capro espiatorio di responsabilità politiche ascrivibili agli ultimi venti(20) anni di trasversale e poco trasparente amministrazione!

Il consigliere Umberto Trenta

Il Sindaco è comunque responsabile per”culpa in vigilando”. Per quanto Tutti si apprestino a scaricare le colpe sull’assessore Tega.Ha comunque perso il dovuto controllo sia “politico “ che “amministrativo”! Per quanto tutti si affannino a dare versioni “assolventi “ con dichiarazioni prive di contenuto reale. Il capo assoluto dell’esecutivo, l’uomo solo al comando ,non poteva non sapere (Tega ha comunque detto di non aver informato il sindaco della costituzione della società Picchio Gas, ndr). Pertanto deve mantenere le deleghe assessorili dell’assessore Tega (tutte nessuna esclusa) poiché è l’unico che conosce totalmente i meccanismi “amministrativi“,“politici”e di “riservatezza”in essere ad essi riconducibili»


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