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Ricerca sul cancro,
successo europeo per Unicam

CAMERINO - La commissione Ue ha finanziato con 2,5 milioni un progetto sulle cure per il tumore che vede l'ateneo in prima fila insieme ad altre università e piccole imprese
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Piera Di Martino

 

Nuovo successo in ambito europeo per l’università di Camerino e in particolare per il gruppo di ricerca coordinato dalla professoressa Piera Di Martino della scuola di Scienze del farmaco e dei prodotti della salute, con la collaborazione della dottoressa Roberta Censi. La Commissione europea ha recentemente annunciato l’assegnazione di 2,5 milioni di euro al progetto europeo denominato “Cancer”, inserito nell’ambito del programma Horizon 2020 Marie Skłodowska-Curie RISE Ricerca e Innovazione. Il progetto è stato presentato da un consorzio europeo di università e piccole imprese, che collaboreranno insieme alla realizzazione del progetto stesso ed in cui è inclusa l’università di Camerino. Tra le altre università presenti nel progetto, gli atenei di Leiden, Maastricht, Sheffield, Delft, Amsterdam e Cracovia. Il progetto di ricerca, dal titolo “Immunotherapy Approaches To Improving Cancer Outcome and Quality of Life (QOL)”, si fonda sulla premessa che le terapie tradizionali per il trattamento dei tumori sono basate su strategie invasive quali radioterapia, chemioterapia, rimozione chirurgica del tumore. Queste terapie anche se si sono rilevate efficaci negli anni, al contempo hanno dimostrato di essere particolarmente invalidanti per il paziente, che rischia spesso di vedere una drastica riduzione della qualità di vita. Negli ultimi 5 anni, l’immunoterapia si è imposta come una valida strategia alternativa ai trattamenti più invasivi e l’approccio moderno ed innovativo che il progetto intende perseguire è quello di considerare un tumore come “una patologia curabile”, piuttosto che “una malattia cronica”. L’impatto che ci si attende dal progetto è quello di un miglioramento della qualità di vita dei pazienti sottoposti ad immunoterapia. «Tra le specifiche misure che saranno intraprese per la realizzazione del progetto – ha sottolineato la prof Di Martino – segnaliamo la possibilità di un approccio olistico al trattamento della malattia, attraverso il monitoraggio degli effetti combinati del trattamento immunologico dei tumori, dell’influenza dell’ambiente, dello stile di vita, degli aspetti geneticamente determinanti. Si prevede che un approccio di questo tipo possa anche avere, tra gli altri, benefici effetti economici nei costi del trattamento di un tumore».


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