Castel di Lama, il Pd contro Sprecacè:
«Sei la “Gigina” lamense»

ELEZIONI - Si scalda il clima in vista del voto del 10 giugno. Il segretario Piero Mozzoni e il candidato sindaco Vincenzo Camela rispondono all'ex assessore ora in campo con una lista civica
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Si scalda il clima politico in vista del voto del 10 giugno. Tra cinque giorni scade il termine per la presentazione delle liste, ma già è scontro tra Sandra Sprecacè e il Pd. Dopo alcuni confronti con gli esponenti di FdI, FI e Lega, ieri l’ex assessore aveva reso nota la sua decisione di candidarsi alla guida di una lista civica senza connotazioni politiche.

Piero Mozzoni

«Fa comodo ai miei avversari caratterizzarmi politicamente», aveva sottolineato la Sprecacè, precisando di aver rifiutato accordi con la Destra e con la Sinistra, anche se “tutti mi hanno tirato la giacca”. E in merito ai confronti avuti con le altre forze politiche aveva detto di essere stata contattata anche dal segretario di circolo del Pd e dal candidato sindaco Vincenzo Camela, con il coinvolgimento anche di ex parlamentari. «Un interesse prettamente elettorale, quello del Pd – aveva rilevato la Sprecacè – senza nessun confronto sui programmi».

Immediata la replica del Pd. «La “Gigina” lamense – così viene definita la Sprecacè dal segretario del circolo lamense, Piero Mozzoni – che non si è fatta nessuno scrupolo di lavorare fino ad oggi con i due forni (Pd e Destra) non parla mai di programmi e progetti per il paese, ma solo della sua poltrona di sindaco, richiesta con ossessione. Noi “la giacca non la tiriamo” a nessuno ma, come forza politica responsabile, era nostro dovere cercare di realizzare una coalizione più ampia possibile, considerando che la signora “Gigina” già alle Regionali del 2015 aveva appoggiato i candidati del Pd. Inoltre, era nostro dovere ricucire una comunità “lacerata” (a suo dire) ma che lei, ancora oggi, con la sua personale lista continua a dividere. A forza di criticare solo gli altri – continua Mozzoni -, la Sprecacè dimentica che per oltre dieci anni si è candidata sperimentando varie liste e raggiungendo un solo record: quello di “assessore lampo”, essendo stata sbalzata dalla poltrona solo dopo pochi giorni. 

Sandra Sprecacè

Inoltre – continua Mozzoni – ha dimostrato uno scarso senso civico, che ora cerca di tirare fuori con un tardivo ravvedimento, mentre da consigliere non ha quasi mai partecipato ai Consigli comunali. Oggi le promesse più o meno le fanno tutti, ma la storia parla per noi, per lei e per tutti quelli che l’hanno spinta verso questa scelta di solo “sterile personalismo”».

Si fa sentire anche  Vincenzo Camela: «Come candidato sindaco del Pd -afferma- sento il dovere di precisare che il percorso che il mio partito, insieme a tutti i propri iscritti, ha fatto sino ad ora è corretto e doveroso. Il tentativo di ridurre sia il numero delle liste che la divisione della nostra comunità era ed è un compito necessario e determinante che qualcuno doveva assumersi e che noi abbiamo fatto.  Abbiamo infatti riunito tutte quelle liste a sinistra che nella precedente competizione elettorale erano divise e, con lo stesso spirito e senso del dovere, abbiamo contattato quelle sensibilità che ritenevamo molto vicine al centro sinistra e che in maniera velleitaria e personale stavano nascendo a Castel di Lama. Non ci è mai stato chiesto quali erano i nostri programmi e progetti ai quali silenziosamente stavamo lavorando per il futuro di Castel di Lama. Ci è stato solo detto: “Io voglio fare il sindaco”.

Vincenzo Camela

Di fronte a questa unica ed arrogante richiesta è stato impossibile aprire un tavolo di confronto, vista anche la povertà di idee e proposte presentate.  Il senso di responsabilità che mi contraddistingue mi suggerisce che le velleità personali non si possono anteporre agli interessi dei cittadini. Candidarsi solo per pura visibilità -conclude Camela- e non per un progetto di crescita per la nostra comunità lamense, mi sembra una base di partenza insufficiente e anche pericolosa. Sono sicuro che i cittadini sapranno scegliere fra chi propone programmi reali e credibili e chi invece rappresenta solo un vuoto programmatico e una storia di insuccessi».


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