«Il Consind non è più un carrozzone»
Assunzioni, progetti e contributi:
si lavora per il rilancio del Piceno

LO SPECIALE - Intervista a Procaccini, presidente del Consorzio per lo sviluppo industriale: «Il nuovo corso passa anche dall’approvazione dell’Area di crisi con finanziamenti per 50 milioni più 30 per lo sviluppo delle zone terremotate». Nuovi posti di lavoro, sdoppiamento rete fognaria, bonifica discariche abusive
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di Pietro Frequellucci 

«Il Consorzio per lo sviluppo industriale delle valli del Tronto, dell’Aso e del Tesino è oggi in una nuova fase e non va più visto come in passato sia dal lato economico-finanziario che per le funzioni svolte. Oggi la struttura è più vicina ad una agenzia territoriale che svolge servizi per i soci, 30 Comuni e la Provincia, e per le aziende»
Domenico Procaccini, presidente del Piceno Consind dal 2011, ha le idee chiare sulla direzione imboccata dal consorzio dopo anni di difficoltà e di ristrutturazione. «Quando siamo entrati nel consiglio di amministrazione -ricorda Procaccini, ascolano doc e volto noto della politica provinciale- il Consind aveva un debito di 45 milioni, oggi finalmente risanato dopo un estenuante lavoro durato più di cinque anni. Nell’ultimo biennio il bilancio risulta in attivo. L’indebitamento era dovuto ai mutui accesi dalle precedenti gestioni, al mancato pagamento da parte dei fruitori dei servizi erogati come la fognatura e la depurazione, il mancato pagamento da parte delle parcelle dei professionisti consulenti, i mancati introiti per gli affitti non riscossi o di quanto dovuto dalle aziende per aver acquistato dei terreni. Oggi il consorzio non è più un carrozzone, e per dare una dimensione dell’attività che svolge basta riflettere sul fatto che offriamo servizi a oltre 500 aziende solo nel territorio ascolano, poi dobbiamo pensare anche a quelle ricadenti nelle zone produttive di Monsampolo, Force, Arquata e via di seguito. Per svolgere la nostra attività attualmente abbiamo appena 11 dipendenti con un Consiglio di amministrazione composto da cinque unità».
Per spiegare il ruolo strategico ricoperto oggi dal Consind, Procaccini prende ad esempio il nuovo stabilimento inaugurato da Tod’s nella zona industriale di Arquata del Tronto, il più importante esempio di impegno reale per la rinascita del territorio devastato dal terremoto. «Le pratiche per la realizzazione dello stabilimento di Diego Della Valle sono passate per i nostri uffici -dice- e presto ci saranno nuovi investimenti che dovrebbero portare ad un aumento dell’occupazione di circa 60 unità. Praticamente tutta la mano d’opera del posto ormai è occupata e le nuove assunzioni verranno fatte guardando anche ad altri territori». In questo contesto è strategico il servizio dello Sportello unico per le attività produttive (Suap) che il Consorzio industriale svolge per conto di 23 Comuni del territorio -quello di Ascoli non ha aderito- che dovrebbero aumentare nell’anno in corso.
La nuova vita del Consind passa anche dall’approvazione dell’Area di crisi complessa che consentirà il finanziamento di progetti per circa 50 milioni di euro a cui potrebbero aggiungersi i 30 stanziati per lo sviluppo delle zone colpite dal terremoto. «Il Consind è cambiato -precisa Procaccini- ma mantiene sempre il proprio ruolo di pianificazione e rilascio delle autorizzazioni per gli insediamenti produttivi nel territorio di competenza. Per cui i progetti che saranno finanziati, sono circa cento quelli presentati, dovranno essere esaminati dal Consind per essere approvati e accedere ai contributi. Parliamo di progetti di entità compresa tra i 150.000 euro e 1,5 milioni di euro».

Il presidente del Consind Domenico Procaccini

Per una struttura che vuole proiettarsi nel futuro ed essere strategica nella sfida per il rilancio dell’occupazione è indispensabile un moderno portale informatico che fornisca informazioni e consenta un contatto costante 24 ore su 24 agli utenti e a tutti coloro che sono interessati ad un rapporto con il tessuto industriale del Piceno. «In questa iniziativa -aggiunge Procaccini- collaboriamo con la Camera di Commercio ed entro l’anno, non appena sarà completato il portale, tutti i servizi del Consind e le aziende saranno messi in rete. Inoltre renderemo fruibili anche tutti i provvedimenti, gli atti e la documentazione prodotta dal consorzio. Il collegamento diretto coinvolgerà tutte le aziende dei cinque agglomerati industriali che fanno capo al Consind, da Ascoli ad Arquata, a Force, a Monsampolo-Monteprandone e Venarotta».
Questa iniziativa sarà decisiva anche per sostenere il nuovo servizio dedicato alle aziende che vogliono investire e insediarsi recuperando immobili inutilizzati o dismessi nelle varie zone industriali della provincia, in particolare quella di Ascoli. Tra gli elementi che verranno messi a disposizione degli eventuali interessati ci sarà l’individuazione di ogni singolo immobile disponibile, le sue caratteristiche, le possibilità di utilizzo, l’eventuale costo di acquisto, le autorizzazioni necessarie all’uso, i servizi disponibili, eventuali oneri nei confronti del Consorzio. Insomma una vera e propria grande finestra sulla realtà produttiva ascolana che dovrebbe agevolare la rivitalizzazione della zona industriale favorendo l’arrivo di nuove realtà imprenditoriali o il potenziamento di quelle esistenti con evidenti riflessi anche dal punto di vista dell’occupazione. «La grande industrializzazione è finita -sottolinea Procaccini- per questo è importante recuperare l’esistente anche in prospettiva di insediamenti produttivi più piccoli. Ad esempio dividendo i grandi stabilimenti industriali in più parti. Così molto del non utilizzato o del sottoutilizzato tornerà ad essere attivo».
E’ chiaro che la riqualificazione del patrimonio esistente richiede anche una manutenzione e valorizzazione di quanto viene amministrato dal Consorzio. Si tratta quindi di curare il manto stradale dell’asse attrezzato e delle sue diramazioni, la segnaletica, l’impianto di illuminazione e di sicurezza. «Vanno curati anche le zone a verde e i canali di scolo per evitare le esondazioni e i conseguenti allagamenti delle aziende. Va detto che le nostre aeree industriali sono tra le migliori a livello nazionale. Si può e si deve migliorare, ma la realtà è valida, poi che non ci si sia lavorato bene è un altro discorso».
Sulla valorizzazione del patrimonio del Consind due sembrano essere i progetti più prestigiosi a cui il Cda ha deciso di dare priorità. Il primo consiste nella realizzazione di una società di scopo insieme al Ciip (l’ex Consorzio idrico) che ha l’obiettivo di costruire, in un’area a ridosso del depuratore in zona Basso Marino, un impianto per l’essiccamento dei fanghi residui della depurazione delle acque. «In questo modo i fanghi diventano polvere e possono essere smaltiti in discarica. Ora lo smaltimento di questi materiali costa all’utente 105 euro a tonnellata, con il nuovo impianto risparmieremo circa 30 euro a tonnellata».

Un tratto della zona industriale (foto Vagnoni)

L’altro obiettivo in programma è lo sdoppiamento della rete fognaria ad uso delle aziende insediate nella zona industriale. Per questa opera, che il Procaccini definisce “fondamentale”, sono in arrivo 5,8 milioni di euro: «Sono due tratti di fognatura che verranno sdoppiati: uno va da via del Commercio al cavalcavia del Marino, l’altro da qui alla rotatoria di Villa Sant’Antonio. In questo modo le acque legate ai cicli produttivi non finiranno tutte in un’unica condotta con le altre, ma verranno convogliate in una rete distinta che le porterà al depuratore. Così l’impianto le potrà trattare in modo diverso consentendo alle aziende di avere anche delle deroghe sui parametri stabiliti dalla legge. Abbiamo previsto tre anni di tempo per completare i lavori. Non solo, ma abbiamo previsto anche un sistema di telecontrollo di tutta la rete. In caso di emergenza nelle condotte di smaltimento delle acque, un sistema di allarme consentirà alle aziende di sospendere o ridurre la produzione per non immettere in fognatura gli scarichi finché la situazione non torni alla normalità. Siamo fieri di questo che stiamo facendo perché siamo i primi nelle Marche».
Nel nuovo corso del Consind, però, non ci sono solo mega impianti o stabilimenti industriali. «E’ vero -conclude Procaccini- tra le iniziative che abbiamo in cantiere c’è anche la realizzazione di un Servizio integrato per gli animali d’affezione. In altre parole, in uno spazio in campagna fuori dalla città, vogliamo attivare una struttura per la custodia temporanea degli animali, come pure un piccolo cimitero a loro dedicato. E poi voglio ricordare la lotta contro le discariche abusive dove i rifiuti crescono soprattutto dopo l’avvio della raccolta differenziata. Sono in arrivo nuove telecamere per i controlli, mentre entro l’anno sarà avviato il progetto di riqualificazione di via della Semina». Nel rilancio del Consind è stato importante l’impegno del vice presidente della Regione Anna Casini. «Voglio ringraziarla per quanto ha fatto in occasione del riconoscimento dell’Area di crisi complessa in cui ha fortemente creduto. Questo strumento sarà molto importante anche dal punto di vista della ripresa dell’occupazione».

(nella prossima puntata il “viaggio” lungo la zona industriale di Ascoli e dintorni, tra i “monumenti al lavoro perduto”)


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