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Ospedale unico, Ceriscioli ai sindaci: «Rispondete subito»
«Posti letto, il Piceno è privilegiato»

ASCOLI - Flaiani annuncia per metà giugno la Conferenza dei sindaci per valutare la proposta della Regione di realizzare la nuova struttura a Pagliare. «L'Azienda ospedaliera? Dipende dai numeri. C'è la mobilità attiva ma anche quella passiva. Se il saldo è negativo si rischia il dissesto»
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Il taglio del nastro del nuovo acceleratore lineare di radioterapia (Fotoservizio Andrea Vagnoni)

di Franco De Marco

Entro la metà di giugno verrà convocata, dal neo presidente Angelo Flaiani, sindaco di Folignano, la Conferenza dei sindaci dell’Area vasta n. 5 per valutare la proposta della Giunta regionale di realizzare il nuovo ospedale unico a Pagliare, vicino al Tronto, in un’area a metà tra Spinetoli e Colli del Tronto. Lo ha detto a Cronache Picene questa mattina, al termine della convention sanitaria nell’ospedale Mazzoni per l’inaugurazione del nuovo Acceleratore lineare per la Radioterapia, lo stesso Flaiani che ha ricevuto ampia disponibilità del presidente della Regione Luca Ceriscioli ad essere presente.

Del nuovo ospedale unico per acuti di Marche Sud, naturalmente, si è parlato nel corso della convention registrando anche una novità. Ceriscioli è stato molto chiaro sdrammatizzando il dibattuto sulla scelta dell’area. «La Provincia di Ascoli è ben infrastrutturata. Meglio delle altre. – ha detto – La Regione ha avanzato la sua proposta sulla base di vari parametri oggettivi ma se i sindaci decideranno per un’altra area, che comunque potrà essere 100 metri più su o 100 più giù, per me va benissimo. L’importante è che questa risposta dei sindaci arrivi presto. Per un ospedale di primo livello la situazione del Piceno, per quanto riguarda residenti (minimo 150.000, ndr) e accessibilità, è ottimale».

Lo staff di radioterapia

Ad accendere un po’ il dibattuto sull’argomento era stato il presidente del Consiglio comunale di Ascoli, Marco Fioravanti, in rappresentanza del sindaco Guido Castelli e dell’Amministrazione comunale, il quale, dopo aver dato l’in bocca al lupo a Flaiani per il suo nuovo incarico, e sottolineato l’alta qualità degli operatori sanitari dell’Av5, ribadendo la posizione del sindaco, ha detto: «Proprio per valorizzare la qualità dei nostri servizi, in considerazione anche dell’alta mobilità attiva, con servizi forniti a cittadini di fuori regione, noi siamo favorevoli alla istituzione dell’Azienda ospedaliera, quindi  all’autonomia finanziaria del territorio, come previsto dal piano sanitario regionale». Nel rispondere a questa osservazione, Ceriscioli, seppur indirettamente, non ha detto no  all’Azienda ospedaliera, ma nemmeno sì sia chiaro, sottolineando però che «La scelta, per noi, deve essere oggettiva e trasparente. Si deve basare sul fabbisogno e sui numeri. Non vogliamo fare un’Azienda ospedaliera che dopo un anno va in dissesto».

Invece Ceriscioli, rispondendo evidentemente al sindaco Guido Castelli, il quale, oltre a dichiararsi contrario alla scelta di Pagliare, ha l’altro giorno accusato la Regione di penalizzare il Piceno per quanto riguarda il numero dei posti letto, ha detto: «La polemica, almeno in questo territorio, per i posti letto per acuti, è assurda. Il Piceno ha al contrario una situazione privilegiata rispetto ad altri territori. Il numero dei posti letto è in rapporto alla popolazione. Se la popolazione diminuisce, come nel caso del Piceno e di altri, anche i posti letto dovrebbero diminuire. Ma noi li abbiamo mantenuti: un posto letto ogni 310 abitanti, mentre il parametro generale è uno ogni 350. Vogliamo distribuire i posti letto calcolando il fabbisogno che deriva dai numeri. Ripeto che questo è il nostro metodo. Non  è stato mai fatto prima.

A sinistra il primario Carlo Marinucci

Metodo oggettivo. Trasparente. Il rapporto abitanti-posti letto nel Piceno è uguale solo a quello di Ancona, Av2, dove però c’è l’ospedale regionale. Ecco perché dico che è una polemica assurda. Se si chiede perché i posti letto in più sono aumentati in alcuni ospedali è perché lì il rapporto era uno ogni 450 abitanti. La mobilità? E’ vero che c’è una mobilità attiva extraregionale ma è anche vero che ce n’è una passiva intraregionale. Quello che conta è il saldo generale».

Da buon matematico il presidente ragiona con i numeri davanti. Ha infine ribadito che i vecchi ospedali di Ascoli e San Benedetto non saranno smantellati ma destinati ad altre funzioni come lungodegenza, radiologia pesante, eccetera.


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