di Claudio Romanucci
Ancora 180 minuti col cuore in mano. L’Ascoli spara a salve, lo 0-0 col Brescia è una mezza delusione che va smaltita in fretta entro giovedì prossimo quando, in Liguria, si disputerà la gara d’andata dei playout con l’Entella.
«Partiamo da un concetto chiaro e preciso: l’Ascoli deve essere orgoglioso di giocare 44 partite vere – esordice Serse Cosmi con accanto, dopo mesi, il direttore sportivo Cristiano Giaretta – abbiamo fatto tutto quello che ci era possibile.
La squadra ha offerto qualità e buone combinazioni. Basta tornare a quanto successo a Pescara: oggi abbiamo sbagliato i gol. Credo che sia tutta questa la differenza, niente da dire a tutti a partire dal pubblico che è stato emozionante. Non si deve essere troppo nervosi, ho visto gente che piangeva, ma è un errore. Domani ci riposiamo, dobbiamo capire che queste gare sottraggono tanto. Il dio del calcio oggi era distratto. Abbiamo preparato situazioni sulle palle inattive, ci è mancata la cosa più facile. Tranne l’occasione di Tonali nel finale, frutto di un nostro errore, devo essere sincero solo una squadra ha giocato a calcio. Credo di non essere scorretto a dirlo».
Cosmi prosegue: «Due squadre dovevano vincere per forza. Ho vissuto delusioni più concenti, anche perché erano definitive. Sono dispiaciuto ma soprattutto per la gente e la squadra. Di conclusi non c’è niente, questo era un optional per la salvezza diretta. Il campionato è bizzarro dove ci vuole anche quella fortuna che non abbiamo avuta».
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