Donazione degli organi,
convegno con medici e volontari

SAN BENEDETTO - L'appuntamento è fissato per sabato prossimo 26 maggio nell'aula consiliare di viale De Gasperi. Elio Core: «La cultura della donazione di organi è un atto di grande altruismo verso le persone che soffrono o sono destinate a morire per gravi patologie e rappresenta la sorgente di vita per l’umanità»
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L’ associazione Punto Aiuto Cittadino in collaborazione con il Centro trapianti della Regione Marche, il punto di prelievo organi dell’ ospedale di San Benedetto del Tronto, Avis, Aido, Admo e la pubblica assistenza Misericordia di Grottammare, organizza per sabato prossimo 26 maggio un convegno sulla donazione, prelievo, trapianti organi tessuti e cellule.

Si terrà presso la sala consiliare di viale De Gasperi. Interverranno Elio Core (presidente associazione Punto Aiuto Cittadino), il sindaco Pasqualino Piunti, Umberto Baldini (Centro Prelievo Organi Madonna del Soccorso), Sandro Sanguigni (Servizio Neurologia Madonna del Soccorso), Maria Antonietta Lupi, Erika Core, Lucia Marinangeli (presidente sezione Adio San Benedetto-Grottammare- Monteprandone), Andrea Marinangeli (membro del consiglio nazionale Admo), Bruno Bernabei (presidente Avis San Benedetto) e Alessandro Speca (governatore della Misericordia di Grottammare).

«La cultura della donazione di organi –dice Elio Core– è un atto di grande altruismo verso le persone che soffrono o sono destinate a morire per gravi patologie. Un atto che rappresenta la sorgente di vita per l’umanità consentendo a persone in difficoltà di continuare a vivere e ai donatori di essere consapevoli di avere fatto un gesto nobile e civile. In Italia i pazienti in attesa di un trapianto di organo sono circa 9mila mentre i trapianti effettuati sono solo 3mila. Le liste di attesa sono lunghe con le Regioni che debbono impegnarsi di più su questo tema ma allo stesso tempo è importante la partecipazione solidale della popolazione. Garantire a tutti il diritto alla vita, non toglie nulla a chi dona, ma lo arricchisce dal punto di vista umano, sociale, morale e culturale”.

«Questa amministrazione comunale –aggiunge il sindaco Pasqualino Piunti– punta molto sul sociale e la conferma viene dal fatto che San Benedetto siede sul tavolo nazionale del welfare insieme alle città metropolitane ed incide su queste problematiche. Ringrazio l’associazione Punto Aiuto Cittadino per l’ organizzazione di questo convegno e tutte le altre convolte. Donare se stessi per ridare una nuova vita è il massimo».

«Le associazioni che danno vita a questo evento –aggiunge la dott.ssa Maria Antonietta Lupi– sono da lodare perché donare è fondamentale. Un dono semplice che però ha un’immensa rilevanza. Per tanti anni abbiamo collaborato con l’Avis ed è importante ciò che l’ ospedale fa per il donatore permettendogli di accedere ad esami preventivi gratuiti. Infatti chi dona è consapevole del suo gesto e sa che quello che offre all’ altro può dare la vita o la morte. Fondamentale, quindi il controllo continuo della sua salute».

«La Misericordia di Grottammare –è il governatore Alessandro Speca che parla- è sempre in prima fila nella promozione della donazione che promuoviamo anche nei corsi che organizziamo, incoraggiando forme di proselitismo». «Anche quest’anno –puntualizza il presidente dell’ Avis Bruno Bernabei– abbiamo avuto un incremento delle donazioni. Risultati che sono il frutto del grande lavoro svolto in tutti questi anni».

«Come Aido –chiude la serie degli interventi il presidente provinciale Romano Costantini– sono 40 anni che portiamo avanti la donazione di organi e per l’occasione il prossimo 8 giugno presenteremo il libro di Emilia Costantini. Vorrei anche precisare che da qualche anno esiste una legge che impone all’ operatore dell’ufficio anagrafe di chiedere a chi richiede o rinnova tale documento di scegliere o meno di essere un donatore. A San Benedetto a fronte di 6mila carte di identità rilasciate, solo a 600 persone è stata fatta questa domanda. Non capisco perché l’addetto non faccia rispettare questa normativa. Non deve convincere ad accettare o meno la donazione, ma solo chiedere se si voglia fare o meno».


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