Oltre 2mila tonnellate di bucce di castagna, ogni anno, restano inutilizzate creando anche problemi di smaltimento. Alzi la mano a chi verrebbe in mente una soluzione che sia anche redditizia, funzionale, utile ma soprattutto fattibile. Una piccola parte, sicuramente. Se poi si restringe il campo a, per esempio, la creazione di un paio di occhiali da sole, resterebbero solo loro: Giulio Angotti di Siracusa e Pierluigi Lavorgna di Ascoli. E i due studenti dell’Università di Camerino lo hanno fatto per davvero. Con risultati più che lodevoli, visto che la loro idea è stata premiata nell’ambito di “Science Factor”, il contest di divulgazione scientifica promosso dall’ateneo ed aperto anche alle scuole della regione (ma non solo, pure di Campania e Umbria). Le premiazioni si sono svolte all’auditorium “Benedetto XIII” della città camerte.
Dunque, i due studenti di disegno industriale presso la Scuola di Architettura di Ascoli, si sono aggiudicati il premio per il progetto che utilizza le bucce delle castagne per creare nuovi materiali, seguiti dal professor Carlo Santulli. «Siamo partiti dal principio di realizzare, da uno scarto, una bioplastica che abbia valore economico ed emotivo. -spiegano- Mangiando castagne ci siamo chiesti che fine facessero le bucce e abbiamo scoperto che sono uguali alla pianta madre e se ne può realizzare un nuovo legno con il quale fare prodotti. Proprio come gli occhiali che abbiamo presentato qui, con un materiale simile al truciolato che non contiene elementi sintetici».
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