Terremoto e uffici postali, il sindacato Slc Cgil Marche si scaglia contro la riorganizzazione del servizio nelle zone del sisma. «Partirà -annuncia il sindacato- dalla prossima settimana in provincia di Fermo per poi proseguire nel Maceratese e nell’Ascolano. Il piano dell’azienda prevede la riduzione delle zone di recapito e la consegna della posta a giorni alterni. In provincia di Fermo, nell’area del sisma, le zone di recapito attualmente sono 23, con l’operazione di Poste Italiane scenderebbero a 18. Sono i primi tagli in corso d’opera, per le altre province l’azienda fornirà via via i relativi numeri e dettagli.
Il territorio ferito dal sisma (foto Vagnoni)
«Slc Cgil Marche -dichiara la segretaria regionale Gloria Baldoni– assieme alla Cgil Marche, chiede che Poste italiane sospenda in tutte le aree colpite dal terremoto il piano di riorganizzazione e rivaluti il progetto. Con la sforbiciata, infatti, si creerebbero disagi per cittadini e utenti, già alle prese con molte difficoltà legate al sisma. Riteniamo che l’azienda debba mantenere la sua connotazione sociale mettendo al centro del proprio piano di sviluppo la rete fisica e il valore umano». Al contrario, conclude Baldoni, «abdicherebbe al proprio ruolo di responsabilità sociale d’impresa». Accanto alla battaglia di Slc Cgil, si sono già schierati gran parte dei sindaci del cratere.
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