Bellini insieme a Cosmi, allo speaker del “Del Duca” Angelo Camaiani e al sindaco di Montegiorgio (Foto Mark)
di Bruno Ferretti
«Presidente non lasciarci. L’Ascoli ha bisogno di te. Quelli che hanno contestato sono soltanto una minoranza». Sono alcune delle frasi che i tifosi bianconeri hanno rivolto al patron Francesco Bellini al termine dell’amichevole di Montegiorgio. Ma è stato irremovibile.
«No, ormai ho deciso e non cambio idea – ha detto Bellini – io ho fatto tanti sacrifici per l’Ascoli, torno dal Canada per essere vicino alla squadra, e vengo anche contestato. Credo che ci sia qualcuno che spinga una parte dei tifosi ad assumere certi comportamenti. Lascio a malincuore perché dispiace anche a me ma non me la sento di continuare così. A parte le contestazioni di una parte dei tifosi, ci sono stati episodi intollerabili: volevano picchiare il fratello di Maresca, hanno aggredito due calciatori (Parlati e Venditti, dopo la sconfitta a Venezia, ndr), qualcuno ha sputato a Cardinaletti. E non è nemmeno possibile che io debba girare per la città con la Digos al seguito».
«A chi lascio l’Ascoli? A qualcuno che farà meglio di me. Adesso non posso aggiungere altro ma entro la fine del mese sarà tutto chiaro», ha risposto Bellini evitando di fare nomi o fornire ulteriori informazioni. Con il patron italo-canadese a Montegiorgio c’erano la moglie Marisa, il ds Giaretta e il responsabile dell’area tecnica Cardinaletti.
Prima dell’amichevole (vinta 2-6 dall’Ascoli) contro la squadra allenata dall’ex difensore bianconero Massimo Paci, al patron Bellini e all’allenatore Cosmi sono state consegnate targhe ricordo.
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