Il basolato romano
di Renato Pierantozzi
Il basolato romano era noto visto che era già spuntato fuori nei precedenti lavori di rifacimento di via Trebbiani. Ma l’altro tratto di strada fatto con un miscela di pietre e una sorta di “calcestruzzo” dell’epoca non era mai stato visto prima. E’ stata questa la “sorpresa” che il sottosuolo “romano” di via Elisabetta Trebbiani, a due passi dal ponte di Solestà, ha regalato agli archeologici Luca Speranza e Marco Antognozzi.
Il tratto in pietrisco
I due esperti hanno lavorato per tutta la giornata di giovedì in modo estenuante e senza pause per accelerare il lavoro temendo l’arrivo della pioggia. E il duro lavoro alla fine ha pagato. «La strada fatta con questi materiali è la prima vota che la vediamo», ha commentato Speranza. Tutte le scoperte, comprese anche gli altri tratti novecenteschi e rinascimentali, saranno ricoperti a partire da lunedì. Anche se i sondaggi archeologici dovrebbero proseguire in altri due punti di via Trebbiani già segnati in corrispondenza di due pozzetti. Grazie agli scavi sarà possibile ora disegnare il tracciato idoneo per posizionare le nuove tubature delle fogne senza andare a sbattere con le ricche testimonianze storiche presenti nel sottosuolo.
L’archeologo Luca Speranza
L’archeologo Marco Antognozzi
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