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Uomo aggredito da un pitbull
«30 secondi per ledere le braccia»

RIPATRANSONE - Il 65enne stava lavorando nel canile di Quercia Ferrata. E' stato trasportato d'urgenza ad Ancona. Probabilmente si è frapposto tra il cane e l'uscita, poi l'attacco. L'animale aveva già creato problemi in passato. Il titolare della struttura: «Sono riuscito a fermarlo prendendolo per la collottola»
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di Luca Capponi 

Aveva già aggredito in passato, il pitbull che nella mattina di oggi ha quasi reciso due braccia ad un 65enne, dipendente del canile di Quercia Ferrata di Ripatransone. L’uomo è stato trasportato all’ospedale regionale di Torrette di Ancona in condizioni critiche dopo il violento attacco dell’animale.

L’uomo è stato trasportato in eliambulanza ad Ancona

Il titolare della struttura Domenico Pietroforte è ancora comprensibilmente scosso per quanto accaduto, un’aggressione che stando a quanto riportato si prefigura essere stata estremamente violenta: «E’ successo tutto in circa 30 secondi, il tempo di arrivare da quando ho sentito concitazione dal fondo del capannone. -spiega- Quel tipo di cane quando attacca è perché vuole fare male, non dà morsi di “avvertimento”, è una razza che non vuole essere prevaricata. Probabilmente il collega si era frapposto tra il cane e l’uscita. Appena intervenuto sono riuscito a prenderlo per la collottola e a mettergli il laccio; in quel momento l’animale ha capito che poteva uscire fuori e si è calmato. L’ho portato via e poi ho chiamato i soccorsi, quando sono arrivati gli operatori dell’ambulanza si sono subito resi conto della gravità del fatto». L’uomo aggredito non rischierebbe le braccia, ma probabilmente i medici dovranno ricostruirgli i tendini degli arti superiori.
«Il cane, arrivato da noi in una situazione già problematica, aveva dato problemi in passato ma con me si è comportato sempre in maniera normale, alla fine del giro l’ho ricondotto dentro senza problemi – continua Pietroforte – non so cosa sia scattato nella sua testa. Sicuramente l’indole aggressiva di questa razza contribuisce, così come lo stato in cui era stato tenuto prima. Secondo la mia idea apparteneva a due persone che lo utilizzavano, magari per scopi delinquenziali, ad aggredire appena si segnalava la presenza di sconosciuti nei paraggi».
Secondo la legge il cane non rischierebbe l’abbattimento, ma dovrebbe essere rieducato da un “comportamentista”.


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