di Epifanio Pierantozzi
Diciassettenni di belle speranze quelli che, ad anno scolastico ormai concluso, invece di andare in vacanza sono ancora “sul pezzo” e, con un tam tam via web, invitano a un presidio allestito sulla banchina di riva per #apriteiporti. A farlo sono stati gli studenti del Classico dell’associazione Robin Hood, insieme a Cgil, Antirazzisti piceni ed Emergency. La loro posizione, espressa da una studentessa, può sembrare ingenua: «Noi siamo per l’accoglienza. Non possiamo lasciarli i mare. Apriamo i porti, anche se San Benedetto non può (si arenerebbero, ndr) accogliere le navi che ospitano quelli che scappano dai loro paesi». Da notare come, chissà perché, tra la trentina di persone che ascoltano non sono presenti i Partiti… e mai tornati. Certo, le poche persone presenti (anche se si deve tener conto che l’incontro è stato organizzato dalla mattina al pomeriggio solo attraverso i social) parrebbe un flop, ma il solo fatto che a San Benedetto (città da sempre aperta a chi arriva e che ha visto i suoi marinai e pescatori andare in giro per il mondo) qualcuno abbia pensato a prendere posizione sul problema dell’accoglienza fa capire come i giovani non sono tutti dediti a sociale, cellulari shopping e vacanze. Si può essere d’accordo o meno con le loro posizioni, ma di positivo c’è che ci sono ancora giovani che si impegnano in politica e nel sociale. Sono pochi, ma state certi che dai loro ranghi usciranno ed emergeranno persone che fra due o tre lustri ritroveremo nei partiti, movimenti o quel che sarà.
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