“Aprite i porti”, scatta
il presidio a San Benedetto

SAN BENEDETTO - L'appuntamento è per le 19 allo scalo ittico in segno di protesta contro le politiche migratorie del neo ministro dell'Interno Matteo Salvini. Aderisce anche la Cgil
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Il porto di San Benedetto (foto Vagnoni)

L’associazione studentesca Robin Hood insieme alla Cgil ha indetto per martedì pomeriggio (ore 19) al porto ittico di San Benedetto “un presidio volto ad andare contro questa politica restrittiva del ministro dell’Interno Matteo Salvini che ha deciso di chiudere i porti lasciando alla deriva 629 persone nell’Aquarius”. «Noi siamo -affermano gli studenti- di San Benedetto e per questo abbiamo scelto il porto come posto per il presidio perché vogliamo aprire i porti e non chiuderli. Invitiamo tutta la cittadinanza a partecipare». Al presidio ha aderito subito anche la Cgil ascolana. «Aderiremo e parteciperemo -annuncia il sindacato- per manifestare il proprio sdegno per quanto sta accadendo in queste ore: i diritti umani universali, salvaguardati dal diritto internazionale e dal diritto marittimo, oltre che naturalmente dalla nostra Costituzione, sono calpestati sotto i colpi di una presa di posizione che deve indignarci tutti. 629 persone, uomini, donne e bambini, sono stati lasciati in mare senza possibilità di un approdo sicuro. Crediamo che il titolo del presidio, “restiamo umani”, scelto dai ragazzi della Rete degli Studenti Medi sia azzeccatissimo: è davvero questo il momento di dimostrare che questo è un paese solidale. La Cgil sarà al fianco della Rete degli Studenti Medi in questo presidio simbolico proprio perché siamo convinti che esista un paese solidale e possa esistere davvero un nuovo modello di solidarietà ed integrazione».


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