di Franco De Marco
Incoronazione, questa mattina, nell’ufficio del sindaco Guido Castelli, per il nuovo assessore comunale alla cultura Piersandra Dragoni che sostituisce nell’esecutivo Giorgia Latini eletta a marzo nella Camera dei Deputati per la Lega. Un passaggio delle consegne quasi naturale sia sul piano politico sia operativo. Perché? Dragoni, anche se come figura tecnica, sempre impegnata sul fronte cultura, è stata indicata dalla Lega e pertanto il sindaco ha immediatamente accolto la richiesta. Sul piano operativo Dragoni è stata sempre molto vicina a Latini in molte iniziative dell’assessorato.
Il nuovo assessore («Di solito non mi emoziono ma questa volta sì») esordisce rivendicando con orgoglio il suo passato di giornalista. «E ancora mi sento giornalista. – dice – Era il 1977 quando ho cominciato a occuparmi di politica per il Resto del Carlino. Poi sono stata a Radio Ascoli. Ora mi trovo dall’altra parte. Non me l’aspettavo. Mi sento travolta. Tutto è avvenuto in 4 giorni. Lo faccio perché, come mi ha detto mio marito (Luciano Vizioli, ndr), è la città di Ascoli il mio grande amore. Ce la metterò tutta. Su questo potete contarci. Portando a conclusione i progetti già avviati e, mi auguro, portando qualcosa di nuovo».
Giorgia Latini
In passato Dragoni è stata per 4 anni Difensore civico della città e ha anche tenuto l’ufficio stampa dell’Ascoli Calcio. Già oggi, perfezionale le pratiche burocratiche con dimissioni di Latini e accettazione dell’incarico, il nuovo assessore si è messo al lavoro. Domani vertice col sindaco. Fa subito un annuncio: «Naturalmente mi dimetto, per incompatibilità, da componente dell’Organo di indirizzo della Fondazione nel quale sono entrata nel 2005». Nel suo nuovo ruolo pensa di riprendere il progetto per la creazione della Fondazione Pericoli ? «Nella Fondazione mi sono impegnata a favore di questo progetto. Vedremo cosa si può fare». Dall’esterno, sino ad oggi, cosa non le piaceva delle attività culturali cittadine? «Le scarse risorse a disposizione. Bisognerebbe investire di più. Ma gli enti locali sono spesso in gravi ristrettezze economiche. Anche per questo prendo come una sfida il nuovo incarico».
Latini, che sottolinea stima e affetto per la sua sostituta, annuncia che farà parte della Commissione cultura e ricerca della Camera. E qualche sussurro la vorrebbe addirittura sottosegretario. «Cercherò – dice – di seguire nel Parlamento i progetti culturali per Ascoli. Mi sono dimessa perché non sarebbe stato possibile mantenere i due ruoli e impegnarmi come intendo io. Con Dragoni già c’era una forte intesa, abbiamo la stessa visione delle cose, abbiamo lavorato con le associazioni locali e sono sicura che farà molto bene in continuità con i progetti avviati. All’interno della Lega abbiamo discusso e alla fine abbiamo trovato questa sintesi. Per me sono stati 4 anni bellissimi, ringrazio il sindaco e i colleghi che mi hanno consentito questa esperienza».
Anche il sindaco ringrazia Latini e dice: «L’indicazione della Lega è stata eccellente e Dragoni è certamente una persona di qualità». A spiegare le motivazioni politiche che hanno portato alla indicazione di Dragoni sono stati il commissario della Lega di Ascoli Roberto Maravalli e il responsabile provinciale degli enti locali Andrea Antonini.
Andrea Antonini e Roberto Maravalli
«Ringrazio Monia Vallesi (candidata consigliere comunale della Lega sulla carta possibile sostituta di Latini, ndr) – fa notare Maravalli – che si è tirata indietro ed ha capito la scelta della Lega di puntare su un tecnico anche per far partire tutti i candidati, nelle amministrative del 2019, sullo stesso piano. Scegliendo Dragoni abbiamo pensato solo all’interesse della città. La Lega si sta radicando sempre di più anche ad Ascoli e con questa scelta vogliamo allargare il nostro orizzonte». Antonini definisce Dragoni “regina dei social”: è infatti l’anima del gruppo dei “travertini” impegnato in tante attività culturali a favore della città. «E’ la scelta migliore in assoluto che potevamo fare. – commenta – Ha sempre dimostrato intelligenza e sensibilità culturale. Scegliendo un tecnico, e non un’aderente alla Lega, abbiamo voluto dare un segnale di apertura della città e alla società civile pensando esclusivamente al bene comune. La nostra è una scelta di responsabilità e di qualità».