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Partenza ok per il congresso del Rotary
«Sicurezza e pianificazione
per battere il sisma» (Foto)

ASCOLI - Aperta la due giorni di lavori del Distretto 2090 che riunisce Marche, Abruzzo, Umbria e Molise. Al centro del dibattere il post terremoto, la ricostruzione ed una crisi economica che era già in atto. Assente il commissario De Micheli
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Un momento dell’intervento di Hallage

di Luca Capponi 

(foto di Andrea Vagnoni)

Da Ascoli, partenza verso il futuro. Con l’auspicio di ridare slancio a un territorio che soffre per tanti motivi, sisma in primis. Il Rotary Club lancia la due giorni congressuale con l’evento che, nel rinnovato Teatro Filarmonici, ha inaugurato l’importante momento assembleare che sta conducendo in città oltre 400 persone provenienti dalle regioni che compongono il Distretto 2090, ovvero Marche, Abruzzo, Umbria e Molise. Vale a dire la gran parte delle zone toccate dal terremoto 2016-2017, al centro della mattinata di sabato 16 giugno con tanti ed interessanti interventi sul tema moderati da Francesco Ottaviano, sotto l’egida del governatore Valerio Borzacchini.

Hallage, Borzacchini e Ottaviano

«Essere al servizio è lo scopo principale e la priorità del nostro club, pace ed umanità devono darci lo slancio per continuare a battere questa strada forti di uno sguardo teso verso il futuro» ha detto il brasiliano Antonio Hallage, uno degli ospiti di punta, presidente del Rotary International a cui è toccato il compito di rinnovare la mission del consesso.
Prima di lui erano saliti sul palco del Filarmonici, tra gli altri, anche il sindaco di Ascoli Guido Castelli, il suo omologo di Ussita (mc) Vincenzo Marini Marini (ex presidente della Fondazione Carisap) e lo stesso Borzacchini. Assenti i primi cittadini di Arquata ed Acquasanta Aleandro Petrucci e Sante Stangoni, il vescovo Giovanni D’Ercole e il commissario speciale per la ricostruzione Paola De Micheli, tutti per improrogabili impegni istituzionali. Quest’ultima ci ha tenuto ad inviare un messaggio, in cui ha ricordato alcuni numeri prodotti dal sisma, definito un vero e proprio «disastro che ha coinvolto 138 comuni, per cui lo Stato ha stanziato già 10 miliardi di euro di cui 2 per le opere pubbliche, con 1.500 cantieri privati attivi». La De Micheli ha inteso ringraziare il Rotary per il suo apporto in tema di aiuto e solidiarietà, «imprescindibile per radicare la fiducia nella popolazione».

A proposito di aiuto, oltre ai progetti già avviati, tra cui la realizzazione del PalaRotary ad Arquata (una struttura polifunzionale da 800.000 euro che sarà pronta a fine anno), è stato ufficializzato durante la relazione di Alfiero Moretti, direttore dell’ufficio speciale per la ricostruzione post sisma 2016 dell’Umbria, che in futuro la Protezione Civile della Regione Marche potrà contare sull’apporto dei volontari del Rotary, che dunque mette a disposizione le sue variegate professionalità al fine di dare un importante contributo nell’emergenza.
L’intervento di Moretti, impossibile da riportare nella sua interezza, è stato per certi versi illuminante, perché oltre a ricordare alcuni dati, e ricordarli serve sempre, ha tracciato una linea per il futuro: una crisi sismica durata 22 mesi «lunga e complessa», 8.000 chilometri quadrati di superficie coinvolta (4 le regioni) per 600.000 persone e 190.000 edifici (350.000 unità immobiliari), di cui 70.000 danneggiati. E poi ancora, 6.500 tecnici coinvolti nel censimento danni, con 40.000 persone assistite ad oggi. «In situazioni virtuose ci vogliono una decine d’anni per rimettere le cose a posto, in quelle meno virtuose ne possono trascorrere anche venti. -ha detto- Purtroppo sappiamo che il terremoto è una certezza per questi territori, e che prima o poi tornerà. Per questo occorre lavorare per aumentare la sicurezza e ridurre la vulnerabilità degli edifici. Non esiste un’unica soluzione, penso agli isolatori sismici, ai dissipatori di energia o ai materiali con cui costruire nuove case, ma la salvaguardia della vita umana deve venire prima di tutto e su questo bisogna ragionare».
Ad anticipare Moretti il professor Gianluca Gregori della Università Politecnica delle Marche, che aveva già sottolineato, snocciolando una serie di preoccupanti dati, come i territori colpiti dal sisma fossero già in crisi demografica ed anagrafica, con spopolamento in atto, fuga di giovani, mancanza di lavoro ed un’età media tra le più alte in assoluto.
Tanti e tutti di pregio gli interventi, per una giornata che è proseguita anche con una visita ad Arquata e, in serata, con uno spettacolo alla chiesa di Sant’Andrea ad Ascoli. Domani domenica 17 giugno si continua in mattinata con un fitto programma rotariano.

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