di Maria Nerina Galiè
Quando si parla di vertenza aziendale, la mente va a presidi, striscioni e cortei. Invece l’unico striscione che fino ad ora è stato allargato per la crisi in atto nello stabilimento Whirlpool di Comunanza è stato quello su cui si stagliava la composta delegazione, di magliette blu (le Rsu) e fasce tricolore (i sindaci del territorio interessato), che lunedì 11 giugno ad Arquata del Tronto ha atteso l’arrivo del premier Giuseppe Conte. La vertenza Whirlpool ha connotati diversi, così come le forze scese in campo per arrivare ad un felice esito della trattativa. In attesa di conoscere se verranno approvati gli emendamenti del senatore Francesco Verducci, con cui si individuano le risorse economiche per prorogare gli ammortizzatori sociali al 2019 e 2020, è bene fare il punto della situazione che non si traduce nel “salvare capra e cavoli”.
Il premier Conti con i sindacalisti della Whirlpool
Nel senso che il fine da perseguire non è quello di accontentare l’azienda, allungando l’agonia dei lavoratori, con cassa integrazione e contratti di solidarietà. Consiste piuttosto nello scongiurare gli esuberi e creare le condizioni per il rilancio della produzione e riportare alla piena capacità occupazionale il sito produttivo piceno, su cui poggia l’economia di un vasto territorio, compreso tra le province di Ascoli Piceno e Fermo, area interna di crisi industriale complessa e terremotata. Tutto ciò è il sunto dei numerosi tavoli istituzionali intorno ai quali si sono succeduti sindaci, governatori regionali e parlamentari, politicamente schierati ovunque ma univocamente determinati a rispondere al grido d’allarme lanciato da Rsu e lavoratori appena usciti dalle stanze del Mise, lo scorso 17 maggio.
Da quell’incontro con i vertici aziendali, i sindacalisti si aspettavano di riportare a “casa” confortanti notizie sul completamento del piano industriale 2015-2018 e la promessa, da parte del Ministro, del rinnovo degli ammortizzatori sociali in deroga alla legge 148 del 2015. Il sindaco di Comunanza Alvaro Cesaroni già a gennaio scriveva ai governatori della Regione Marche affinché si predisponessero ad assistere le parti sociali nel delicato, ma non ancora preoccupante, passaggio dai vecchi ai nuovi accordi, un pensiero fino a poche settimane fa, non certo un problema. La Whirlpool anzi rappresentava una delle poche certezze, fatta traballare dall’annunciata impennata dei posti di lavoro a rischio: da 65 a 131 subito, 99 nel 2021 se si centreranno gli obiettivi aziendali. Numeri che «non si possono accettare», ha denunciato Cesaroni che ha subito chiamato a raccolta venti sindaci dei Comuni coinvolti e con loro, lo scorso 25 maggio, ha siglato l’unità d’intenti e di azioni per scongiurare la crisi. Una risposta territoriale per nulla scontata che ha ben presto destato l’attenzione dei parlamentari che oggi governano il paese, la Lega ed il Movimento 5 Stelle.
Non si è sottratto dal tendere il Partito Democratico, che svolge il delicato compito dell’opposizione ma è anche espressione politica della Regione Marche, istituzionalmente uno dei principali attori nelle trattative aziendali.
Non sono servite troppe parole per orientare tutti in un’unica direzione: salvare il lavoro nello stabilimento di Comunanza, e di conseguenza nel suo indotto, e da lì ripartire per la riqualificazione del sito piceno e di tutto il territorio. Il sindaco Cesaroni e il presidente della Regione Marche, in due incontri distinti a Roma, l’hanno detto chiaro a Davide Castiglioni, amministratore delegato per l’Italia dell’area Emea, che pure ha avuto l’occasione di spiegare le esigenze aziendali alla base di ogni buon proposito di salvaguardia e rilancio.
Dai tavoli, tutti a lavoro, in vista dell’imminente appuntamento al Mise per sancire i nuovi, e auspicabilmente più sostenibili, accordi. Il ministro del lavoro e dello sviluppo economico, su richiesta del senatore Fede e degli onorevoli Cataldi e Silvestri (M5S), ha emanato una direttiva che ammette i parlamentari nelle trattative tra aziende, sindacati e governo. Giorgia Latini (Lega), interessata al caso con i senatori Arrigoni e Pazzaglini, ha fatto da apripista alle Rsu che l’11 giugno ad Arquata del Tronto sono riuscite ad avvicinare Conte, al quale Ceriscioli ha consegnato un dossier con proposte di legge per fronteggiare la crisi Whirlpool. Il senatore Verducci (Dem) ha presentato l’emendamento al decreto terremoto per la proroga degli ammortizzatori sociali. Si saprà a breve l’esito della discussione che vedrà protagoniste, ancora una volta insieme, le stesse parti che fino ad ora hanno ascoltato, promesso ed agito.
«Dieci milioni per due anni ai lavoratori» Arriva l’emendamento “salva Whirlpool”
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