I Sibylla Moris
Per il loro debutto si sono avvalsi della collaborazione di lusso di Giorgio Tirabassi. Un attore notissimo del piccolo e grande schermo che ha deciso di prestare la sua voce nella celebre serenata “Arziti bella”. Sì, perché le musiche dei “Sibylla Moris” sono musiche popolari, ricavate dalla tradizione, musiche della gente. Il loro primo disco, intitolato “Su e giù per le contrade” (edizioni Ars Spoletium) ed impreziosito dalle illustrazioni di Marco Zaini, verrà presentato domenica 8 luglio alle 20,45 presso il chiostro di San Francesco attraverso una esibizione dal vivo. Valentina Manni (voce), Manlio Agostini (voce e chitarra), Fabrizia Latini (cori), Marco Pietrzela (flauti e percussioni), Sante Quaglia (fisarmonica) e Riccardo Monti (tamburi a cornice), con la collaborazione di Alessio Giuliani al violino e la presenza di Rosella Tacconi e Tibor Cecchini (corpo di ballo), daranno vita ad una serata volta a riscoprire i più bei canti della tradizione popolare del Piceno, passando attraverso la riproposizione di alcuni brani raccolti da gruppi storici quali La Macina e La Compagnia del Saltarello e un importante lavoro di ricerca sui portatori di tradizione e sulle fonti storiche dell’800 e di inizio ‘900.
La copertina del disco
«La musica popolare -spiega Marco Pietrzela- per secoli ha accompagnato e soprattutto alleviato la dura vita dei contadini, del popolo e della gente più umile. Nelle nostre campagne era diffusissima nelle osterie e nelle taverne, nei campi, nelle aie ma allietava anche matrimoni e altre feste come il carnevale e quelle patronali. In molti casi le situazioni sono le stesse di oggi; occorre però combattere contro degli odiosi pregiudizi che colpiscono spesso la nostra cultura popolare. I giovani, soprattutto, la vedono come un qualcosa di “vecchio” o “ridicolo”. Ma è bene ricordare che non in tutta Italia è così: basti pensare al Salento e alla pizzica. In queste regioni c’è un grande rispetto verso tutto ciò che riguarda le tradizioni e la musica popolare. La musica popolare è lo specchio dell’anima di una cultura. E’ per questo che deve essere custodita gelosamente».
L’evento è organizzato dalle associazioni “Il portico di Padre Brown” ed “Egeria” con il patrocinio del Comune di Ascoli Piceno.
Lu. Ca.
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