Il sindaco Guido Castelli ha appena annunciato che Porta Tufilla ha vinto la Quintana (Foto Andrea Vagnoni)
di Andrea Ferretti
Quintana di luglio 2018 in archivio. Con Gubbini che ha fatto dieci in tutti i sensi: 10 anni dall’esordio (con vittoria) datato luglio 2008 e 10° Palio regalato a Porta Tufilla dopo quelli conquistati dall’ascolano Giovanni Castelli nel primo anno della rievocazione (1955), dal folignate Paolo Giusti (1968 e 1969) uno dei migliori cavalieri italiani di tutti i tempi e dal faentino Gianluigi Poggiali (1986). Festa grande a Campo Parignano per il successo di un cavaliere che iscrive di diritto il proprio nome tra i migliori in assoluto della storia della Quintana. Le sue 6 vittorie (meglio hanno fatto Innocenzi con 11, Margasini 9, il trio Formica-Ricci-Capriotti 8, Vignoli e Veneri 7) sono giunte in un periodo storico della Quintana in cui Gubbini se l’è dovuta vedere con cavalieri non propriamente dei novellini, come il recordman Innocenzi e Capriotti di Porta Romana. Nell’otto del Campo dei Giochi sempre più simile a una pista da Motor Show, la velocità è diventata determinante. Ma sopra ai cavalli ci sono degli esseri umani che devono: 1) restare in sella, evitare di colpire le “tavolette”, non mollare la lancia, fare più centri possibili. Ecco spiegato perchè la Quintana di Ascoli è decisamente la Giostra più difficile d’Italia. Lo dicono i cavalieri e non gli ascolani per i quali sarebbe fin troppo facile pensarla così. Giunti a questo punto del film, ecco che per imporsi al vecchio Squarcia è impossibile solo pensare di girare sopra i 53 secondi, figuriamoci chi lo fa con oltre 54. Se a questo aggiungiamo qualche penalità e qualche mancato centri, le classifiche arrivano in automatico, come se fossero già scritte prima del “pista libera” dello speaker Mario La Rocca su imput del provveditore di campo Mimì Morganti. Le previsioni dell’ultima vigilia sono state rispettate e i due migliori cavalieri se la sono giocata quasi al fotofinish con il rosso-nero Gubbini che da -12 (1^ tornata) è passato a +6 (2^ tornata) per poi chiudere a +22 (3^ tornata) sul concittadino che ad Ascoli difende l’Arme giallo-blù.
Di cavalli si torna a parlare sabato prossimo 21 luglio con le prove che si svolgono nel pomeriggio al Campo dei Giochi, secondo questo programma: ore 16,30 Sant’Emidio, ore 17,10 Porta Maggiore, ore 17,40 Porta Romana, ore 18,20 Porta Solestà, ore 18,50 Piazzarola, ore 19,30 Porta Tufilla. Poi qualche altro giorno di riposo, e il 26 luglio – giorno in cui si aprono ufficialmente i festeggiamenti in onore del patrono Sant’Emidio – c’è il tris formato da presentazione del Palio di agosto, cerimonia della Lettura del Bando, gara degli arcieri “La Freccia d’Oro”. Nei Sestieri nel frattempo si continua a lavorare sul doppio fronte Giostra-corteo. Per quanto riguarda quest’ultimo, risolto l’arcano della presenza di un tamburo rullante in sfilata. Lo suonava un tamburino di uno degli undici Castelli, ma si è trattato di un disguido al quale il maestro dei musici Marco Terrani sta già ponendo rimedio con l’ausilio di un referente che farà da tramite tra le sue decisioni e i gruppi dei tamburini dei Castelli che solitamente si alternano nel presentarli per motivi di numero e di spazio. Nei prossimi giorni ci saranno anche dei summit tra coreografo, maestro di corteo e coordinatori di corteo. Si traccerà un bilancio dell’edizione notturna anche per cercare di porre rimedio al… rimediabile in vista di quella del 5 agosto. E’ scontato che si parlerà delle capigliature delle ragazze che ricoprono gli storicamente improbabili ruoli di tamburino, chiarina e sbandieratore e che, giusto per fare un esempio, appoggiano il copricapo sopra a pettinature e tagli all’ultima moda.
LA FOTOGALLERY DI ANDREA VAGNONI
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