di Andrea Ferretti
La gara festeggia le nozze d’argento (25 edizioni), anche se in verità la prima edizione risale a 26 anni fa. Il primo anno in cui venne organizzata la “Freccia d’Oro” fu il 1992, poi un “buco” di due anni (1993 e 1994) prima di riprendere ininterrottamente dal 1995. Il 1992 fu l’anno in cui Raimondo Cipollini – organizzatore fin dalla prima ora e vincitore della prima gara, già presidente di Fitarco Marche, maestro d’arceria nella nuova veste quintanara – riuscì a strappare un “ok, e va bene” a Giacinto Federici che dell’Ente Quintana era ufficialmente il segretario ma nella realtà si occupava di tutto.
Piccola ma doverosa parentesi. Fu Giacinto Federici a impegnarsi affinchè la Quintana di Ascoli a metà anni ’80 venisse riconosciuta “manifestazione leader tra le rievocazioni storiche d’Italia” dall’allora Ministero dello Sport e Turismo. Un messaggio forte e chiaro destinato a tutti coloro, tantissimi e soprattutto giovanissimi, che si stanno inconsciamente ma fortemente impegnando affinchè la blasonata rievocazione storica si trasformi in un’accozzaglia rumorosa e colorata sempre più simile a una banale manifestazione folcloristica.
Tornando ad archi e arcieri, anche l’edizione 2018 della “Freccia d’Oro” si svolgerà al Campo dei Giochi il 26 luglio (giovedì) alle ore 21. Il vecchio Squarcia è diventato ormai la location di questa gara cui prendono parte tre arcieri per Sestiere (più una riserva) e che, con la formula a squadra, debuttò a Piazza Arringo per festeggiare il Cinquantennale (2004).
Una gara che, con molta fatica, sta cercando di rilanciarsi anno per anno dopo essere stata considerata per anni il “brutto anatroccolo” delle manifestazioni di contorno della Quintana. Se si potesse stilare una classifica in base a ipotetici “like”, la gara degli arcieri figurerebbe al 5° posto dopo le gare sbandieratori (1° posto), la Giostra (2°), le cene (3°) e il corteo (4°).
Gli onori di casa – in un colpo solo promosso da “magistrato” a Magnifico Messere e presidente Quintana – l’assessore allo sport Massimiliano Brugni, colui che da anni si sta impegnando al rilancio di una gara storicamente mal digerita se non ci fossero state le edizioni 2004 e 2005 che in Piazza Arringo mixarono bene sport, storia e spettacolo.
La “Freccia d’Oro”, che una volta assegnava una freccia verniciata di giallo al Sestiere che vinceva (grigia per l’argento del 2° e marrone per il bronzo del 3°), da qualche anno assegna un Palio. La novità del 2018 sono i “palietti”: Palii in miniatura per il 2° e 3° classificato. Anche quest’anno il miglior arciere singolo – che verrà fuori nella ssfida finale tra i primi 8 su un totale di 18 – si porterà a casa la “Brocca d’Oro” che fu una novità quando venne introdotta nel 2004. In passato la “Freccia d’Oro” si è svolta anche in Piazza del Popolo, Piazza Sant’Agostino e Chiostro di San Francesco. Alla presentazione della gara non è passata inosservata la gradita presenza di due consoli: Luigi Morganti della Piazzarola e Patrizio Zunica di Porta Solestà.
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