E’ proprio il reliquiario del XVIII secolo, nella foto, quello rubato nel 2012 dalla chiesa di Santa Maria Assunta nella frazione Lisciano di Comunanza quello ritrovato tra i reperti di provenienza illecita in casa di don Ruggero Badiale, parroco di Borghetto d’Arroscia, diocesi di Albenga-Imperia, ora indagato per ricettazione insieme al suo collaboratore Domenico D’Elia.
A dissipare ogni dubbio, il confronto con le foto di Giampietro Gionni, allegate alla denuncia presentata alla stazione dei carabinieri di Comunanza subito dopo il furto dal compianto don David Esposito. I reliquiari rubati erano tre: una teca lignea del 1700 contenente ossa di santi, e che in un primo momento si era pensato fosse il pezzo ritrovato ad Imperia, e due ostensori, di cui uno più grande, presumibilmente in argento, e l’altro più piccolo, placcato oro e intarsiato con pietre. Trafugati inoltre un calice, vasetti di olii benedetti, circa 18 candelabri di legno, un inginocchiatoio, una croce processionale in argento e le pissidi in argento. Giampietro Gionni, originario di Lisciano di Comunanza anche se residente a Montegranaro, in occasione di una festa in paese, aveva fortunatamente fotografato tutti gli oggetti contenuti nella piccola chiesa. La speranza di Gionni e dei suoi compaesani, era quella che, tra la refurtiva, ci fosse qualche altro pezzo rubato. Pare invece che non sia così.
mng
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