di Maria Nerina Galiè
Tre le nuove ordinanze del Commissario straordinario per la ricostruzione emanate in attesa di sancire le nuove regole per l’erogazione del Cas e delle altre misure a sostegno dei terremotati. Prima di razionalizzare gli aiuti, anche a danno di chi può averne davvero bisogno, è bene scovare eventuali furbetti che hanno ceduto alla tentazione di approfittare della situazione.
Da qui la prima direttiva, la numero 59 del 31 luglio, che ha regolamentato “Modalità e procedure di verifica a campione sugli interventi di ripristino e ricostruzione privata ammessi a contributo”. Il commissario straordinario per la ricostruzione, direttamente o attraverso gli Uffici speciali per la ricostruzione per conto della Regione, provvederanno ad effettuare controlli a sorteggio, con cadenza mensile, tra tutte le domande accolte, per le quali i lavori non sono ancora iniziati, sono in corso oppure ultimati. Sotto la lente anche i contributi per le delocalizzazioni.
Le verifiche andranno dalla veridicità delle dichiarazioni rilasciate alla conformità dell’intervento, dal nesso di causalità tra danno e terremoto alla rispondenza, anche con prove e sondaggi, delle opere eseguite rispetto alle previsioni contenute nel progetto. In caso si riscontrassero difformità o irregolarità, le posizioni potranno essere sanate entro i termini. Diversamente, si incorrerà nella revoca totale o parziale del contributo se non addirittura nella richiesta di restituzione con gli interessi di quanto impropriamente goduto.
Nell’ordinanza 60, sempre del 31 luglio, il commissario straordinario da corso a quanto promesso durante la discussione alla Camera per la modifica al decreto terremoto ed anticipato a Cronache Picene dall’onorevole Mario Morgoni: «E’ assurdo che chi percepisce i contributi per ricostruire o ripristinare non possa anche usufruire delle agevolazioni fiscali del Sisma Bonus. Rifacciamo case che crolleranno al prossimo sisma? Per questo il commissario Paola De Micheli ha trovato un accordo con l’Agenzia delle entrate e presto emanerà un’ordinanza ad hoc». Eccola dunque la compatibilità tra interventi di ricostruzione privata e benefici fiscali che prevedono la deduzione di parte delle spese per il miglioramento o adeguamento sismico. «Le detrazioni fiscali di cui alla presente ordinanza – viene precisato nel documento commissariale – sono solo per le eventuali spese eccedenti il contributo concesso».
Porta la data del 1 agosto, infine, l’ordinanza 61 che detta le “Misure per la riparazione, il ripristino e la ricostruzione di immobili di proprietà privata di interesse culturale o destinati a uso pubblico”. Si tratta di edifici a destinazione diversa dall’abitativa o produttiva. Strutture di metratura ed altezze interpiano anche notevoli, impiegati ad esempio come centri culturali, sociali o religiosi, adibiti a scuole private, punti socio sanitari o caserme. Per questo tipo di immobili è previsto, laddove possibile dagli strumenti urbanistici comunali, anche il cambio di destinazione d’uso ed essere trasformati in abitazioni o siti produttivi.
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