Post terremoto, scatta la preoccupazione dei “geometri” preoccupati per il futuro dei lavoratori assunti a termine negli uffici dei Comuni e della Regione. Senza proroghe, infatti, a fine anno andranno in scadenza i contratti di centinaia di professionisti (non solo tecnici, ma anche amministrativi, contabili, vigili urbani…) assunti dopo le terribili scosse iniziate quasi due anni fa (24 agosto 2016). «Rimane difficile – afferma il presidente del Collegio dei Geometri di Ascoli, Leo Crocetti – comprendere queste strategie organizzative in un momento delicato come quello che stiamo vivendo tutti i giorni nella ricostruzione post-sisma. Terminata la fase emergenziale – aggiunge – ora che è iniziata la progettazione e l”apertura dei cantieri, l’ufficio delle Usr pare debba privarsi della collaborazione di istruttori i quali contratti non sarebbero stati rinnovati e oltretutto nulla si sa su quelli in scadenza di fine anno. Proprio in questo momento arriva questa riduzione di personale che in questi anni ha lavorato sodo per mettere a regime tutta la fase progettuale per l’ ottenimento dei contributi».
Crocetti aggiunge: «Noi Geometri -continua il presidente- impegnati in prima linea anche nella Rete professionale tecnica regionale, abbiamo sollecitato più volte di non abbassare la guardia, ma a quanto pare chi ha la responsabilità di legiferare non è sulla nostra lunghezza d’ onda. Non si capisce perché accadono queste situazioni, a volte sembra che tutto venga improvvisato dal politico di turno per intralciare un processo che sta dando dei buoni risultati. Mi auguro – prosegue – che presto venga fatta chiarezza su queste problematiche perché noi tecnici abbiamo bisogno della collaborazione di questi ragazzi che in questo periodo di emergenza hanno lavorato sodo oltre alla necessità di richiedere un impegno serio e costruttivo da parte dei Comuni che ora svolgono un ruolo strategico ed insostituibile nella gestione delle pratiche. Aspettiamo fiduciosi – conclude – che ci siano risposte immediate ed esaustive per ridare fiducia agli operatori ma essenzialmente ai tanti sfortunati nostri compaesani che vogliono ricostruirsi un futuro».
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