di Martina Fabiani
Alle 21,35 di domenica 12 agosto si spengono le luci in Piazza del Popolo ad Offida. Fiorella Mannoia si palesa e parte immediatamente il primo pezzo: è “i miei passi” ad aprire le danze. Poi il saluto della cantate a tutto il pubblico di Offida, paese che ha avuto il merito di aggiudicarsi una delle poche date previste per il tour estivo della Mannoia. E l’unica nelle Marche. Le aspettative sui numeri non vengono deluse e, ad occhio e croce, viene sfiorato il sold out. Piazza piena e finestre sopra la stessa pure; gli abitanti del pieno centro storico hanno ben pensato di invitare amici e parenti nelle proprie dimore per godersi il concerto comodamente e gratuitamente “dall’alto”.
Oltre all’incipit, nella prima parte del live – direttamente dall’ultimo album “Combattente” – sono state eseguite “Nessuna conseguenza”, “I pensieri di Zo”, “Combattente” e “Siamo ancora qui”. Il pubblico, ancora troppo timido e composto, sembra apprezzare e canticchia piano. Non mancano salti indietro nel tempo come “Caffè nero bollente” e “Il treno a vapore”.
La Mannoia si rivela un buona oratrice e intrattenitrice e, tra un pezzo e l’altro, inserisce personali riflessioni dal taglio femminista e nazional popolare, che da sempre la contraddistinguono. La cantante ricorda tutto il sud del mondo depredato, le donne vittime di violenze fisiche e psicologiche, le donne nate per essere madri anche se non lo sono e il diritto di tutti a combattere per essere felici. Fosse stato un concerto breve, ci sarebbe stato da obiettare a tutto questo discorrere, ma la performance sfiora le due ore e regala agli spettatori ben 22 brani, numero più che soddisfacente. Piacevoli gli omaggi fatti a Mina, Vasco Rossi e Lucio Battisti con “Le notti di maggio”, “E penso a te” e “Sally”. A tre quarti del concerto i più coraggiosi lasciano le sedie per posizionarsi sotto cassa e movimentare un po’ la situazione. Da questo momento in poi il pubblico sembra essere più coinvolto, canta e si muove.
E si muove pure Fiorella che, a 64 anni compiuti, saltella energicamente e si dimostra in forma smagliante. Inserita in scaletta, per la felicità di tutti, “Che sia benedetta”, secondo posto al festival di Sanremo 2017. Prima di eseguirla, la cantante rammenta come, nonostante una fruttuosa carriera, non sia mai riuscita a portare a casa il primo premio al festival della canzone italiana. Dopo averci provato per la quarta volta, si è «fatta fregare da ‘na scimmia», come dettole ironicamente dalla sua amica Sabrina Ferilli.
“Felicità”, “Quello che le donne non dicono” e “Il cielo d’Irlanda” chiudono la serata per un encore “annunciato” con i fiocchi. La Mannoia, infine, si inchina insieme alla sua truppa, composta da: Davide Aru alla chitarra, Diego Corradin alla batteria, Claudio Storniolo al pianoforte e tastiere, Luca Visigalli al basso, Carlo Di Francesco alle percussioni e alla direzione musicale. Ringrazia anche il tecnico delle luci, il service, il suo autista e il pubblico tutto. E lo fa con lo sguardo e i modi sinceri di chi ama il proprio lavoro e rispetta le persone che lo rendono possibile.
Un live pop, un live intimo, un live che sa della classica “canzone italiana”, che a chi piace, non delude e vale tutto il prezzo del biglietto.
LA FOTOGALLERY DI ANDREA VAGNONI
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