Daniele Cacia durante un Ascoli-Perugia al “Del Duca”
di Bruno Ferretti
Addio record. Daniele Cacia, arrivato a un solo gol dal record assoluto di tutti i tempi in Serie B, rinuncia a salire sul trono che era certamente alla sua portata. L’ex attaccante dell’Ascoli, e beniamino della curva sud, ha scelto di andare al Novara in Serie C (la squadra piemontese comunque è prima nella graduatoria per un eventuale ripescaggio in B).
A quasi 35 anni, per il centravanti calabrese la tappa di Novara potrebbe essere l’ultima di una splendida carriera che lo ha visto protagonista in tante squadre. Cacia ha lasciato ovunque un importante contributo di gol facendosi apprezzare anche per le doti umane. In campo è stato un esempio per numerosi giovani attaccanti che hanno giocato con lui e ai quali ha insegnato la strada del gol. Fra questi, in tempi recenti, anche Favilli e Orsolini nell’Ascoli.
Stefan Schwoch resta sul gradino più alto del podio con 135 gol, Daniele Cacia è secondo con 134. Agganciare il primato sarebbe stato possibilissimo. Rimpiangerà, magari, il rigore sbagliato con l’Ascoli a Chiavari, oppure quello in casa con il Latina. O le occasioni gol sciupate. Ne bastava uno, uno solo, per raggiungere Schwoch. Penalizzato dagli infortuni, nel campionato scorso Cacia a Cesena ha giocato poco realizzando solo 3 gol (tutti all’Avellino, la squadra cui ha segnato più gol in carriera). Ne sarebbe bastato solo un altro per agganciare Schwoch in vetta ai goleador della cadetteria, ma non ce l’ha fatta.
Ci sarebbe sicuramente riuscito se avesse disputato un altro campionato in B, ma l’ipotesi è sfumata con la scelta di Novara, retrocesso in Lega Pro.
Cacia sarebbe voluto tornare ad Ascoli ma non c’è riuscito. Con la maglia bianconera aveva stabilito un rapporto speciale. I tifosi gli volevano bene e lui, per due anni, ha ricambiato a suon di gol: 29 in 67 partite. Non pochi. Il centravanti calabrese è stato per due volte decisivo per la salvezza e per questo non sarà mai dimenticato. Molti tifosi lo avrebbero voluto ancora nell’Ascoli nonostante l’età non più verde e un po’ di acciacchi fisici. Cacia sarebbe tornato ad Ascoli a piedi, e senza chiedere la luna come ingaggio. Ma è andata così.
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