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Ospedale unico, il Comitato insiste:
“I cittadini devono sapere la verità”

ASCOLI - In attesa degli incontri del 3 e 9 settembre, il Comitato per il "no" anticipa le tematiche da affrontate e spiega come intende portare avanti le proposte: "La rete territoriale sia stata depauperata dei suoi servizi". Raccolta firme della Lega
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Il sindaco di Ascoli, Guido Castelli, davanti al “Mazzoni” armato di megafono per dire “no” (Foto Vagnoni)

In attesa degli incontri programmati per il 3 e 9 settembre con i cittadini, il “Coordinamento No Ospedale Unico Piceno” anticipa le tematiche che saranno affrontate e come intende portare avanti le proprie proposte insieme alla gente.

L’ospedale “Mazzoni” di Ascoli (Foto Vagnoni)

“La situazione attuale del nostro territorio in tema sanitario – dicono i portavoce del comitato – ci vede fortemente carenti rispetto ad altre realtà marchigiane. Non siamo così ingenui da cadere nel campanilismo, voluto da chi ci governa, e conosciamo perfettamente la nostra situazione. Tuttavia non possiamo non evidenziare come la Regone Marche dal 2013 abbia iniziato un processo di riorganizzazione che ha generato una serie di problematiche che stanno diventando voragini incolmabili. La trasformazione delle Aziende Sanitarie Locali (Asl) in Aree Vaste – spiegano – ha comportato una unificazione che ha svelato le carenze reali del nostro territorio. In questi ultimi anni, dati alla mano, non possiamo non constatare che si è depauperata la Sanità pubblica in favore di una privatizzazione selvaggia celata dietro le convenzioni. Sono infatti aumentati gli investimenti verso la Sanità privata con tagli evidenti a quella pubblica, che vengono vissuti da operatori e utenti come un disagio”.

L’ospedale “Madonna del Soccorso” di San Benedetto (Foto Cicchini)

“Uno dei nodi fondamentali da sciogliere, in virtù di una proposta come quella che sta decantando la Regione a favore di un terzo ospedale – spiegano – riguarda il livello di assistenza e le differenze incolmabili che ci sono tra i servizi erogati da Marche Sud e quelli che riguardano l’Azienda ospedaliera Marche Nord. Una grande differenza che non ha basi legislative su cui insistere. I cittadini del sud delle Marche sono trattati come ultimi e basta fare una ricerca un pò più approfondita per accorgersi di come l’Azienda Marche Nord sia autonoma e abbia una serie di specialistiche che noi non abbiamo e che non sono contemplate nel Piano proposto dalla Regione, pur avendo un bacino d’utenza che vede gli accessi ai nostri ospedali secondi solo a quello di Torrette. Vogliamo portare a conoscenza dei cittadini – insistono i portavoce del comitato – le realtà che il nostro territorio vive, le situazioni dei Comuni montani a quelli dell’entroterra, vogliamo che la popolazione sappia come la rete territoriale sia stata depauperata dei suoi servizi”.

“Il nostro fine è far conoscere alla gente la situazione reale nel suo insieme per dare consapevolezza a tutti delle scelte che verranno fatte sul nostro territorio. Il nostro “no” a questa proposta non è un “no” a una Sanità che aumenti il suo livello, né tantomeno a un nuovo nosocomio al quale non siamo contrari, e ci proporremo proprio per far sentire la nostra voce in questa direzione. Un ospedale di vallata, se verrà mai costruito – è la conclusione – dovrà essere capace di soddisfare le esigenze del nostro territorio e dovrà assicurare una rete sanitaria che tenga conto dei cittadini, soprattutto di quelli che vivono nella periferia della nostra provincia. Nessuno deve rimanere indietro”.

RACCOLTA FIRME – Intanto a San Benedetto la Lega, coordinata da Laura Gorini e con il supporto del commissario provinciale Andrea Maria Antonini, del segretario comunale di Ascoli Roberto Maravalli e del delegato di Monsampolo Riccardo Gagliardi, ha raccolto un mucchio di firme in viale Secondo Moretti contro lo smantellamento delle strutture sanitarie di Ascoli e San Benedetto e contro l’ospedale unico di vallata a Spinetoli. “No all’ospedale unico – afferma la Lega – sì al potenziamento delle strutture sanitarie esistenti”.

La raccolta firme organizzata dalla Lega a San Benedetto

 

 


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