Il Comitato Antidegrado dice no
al nuovo ospedale: «Lasciate
almeno il Pronto soccorso»

ASCOLI - Il 25 settembre da Rinascita assemblea pubblica per parlare di Sanità. «La Regione si incontri con i cittadini». Galanti: «Perché l'Azienda Ospedaliera non si può fare subito?»
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Umberto Cuccioloni, Nazzareno Galanti e Paolo Prezzavento

di Franco De Marco

Nel dibattito su nuovo ospedale unico sì o no, nuovo ospedale unico come, vecchi ospedali sì o no e come, interviene – ed è sempre molto positivo che le voci della base si facciano sentire soprattutto su un argomento così delicato – il Comitato Antidegrado che come noto riunisce più associazioni culturali e ambientaliste di Ascoli. Siete favorevoli o contrari alla realizzazione di un nuovo ospedale per acuti lungo la vallata del Tronto a Spinetoli? «No», rispondono in coro Umberto Cuccioloni, Nazzareno Galanti e Paolo Prezzavento. «Noi pensiamo che sia più opportuno potenziare il “Mazzoni” di Ascoli e il “Madonna del Soccorso” di San Benedetto che oggi lasciano molto a desiderare per scarso personale e scarse attrezzature. Semmai si può pensare ad una nuova struttura per la Riviera».

«Abbiamo ascoltato giuristi e medici – continuano i rappresentanti del Comitato Antidegrado – e tutti, anche nel caso di dovesse realizzare un nuovo ospedale di vallata, dicono che non si può assolutamente fare a meno di un Pronto soccorso di primo livello sia ad Ascoli sia a San Benedetto dove d’estate la popolazione arriva a 120.000 unità. Se vogliamo davvero pensare alla salute delle persone, secondo noi, questi due presidi non devono assolutamente essere smantellati. Un solo Pronto soccorso a Spinetoli sarebbe una follia». «Il fatto è – sottolineano i tre – che non si sa ancora nulla del nuovo ospedale: costi, tempi di realizzazione, reparti, personale, eccetera. Vorremmo che la Regione parlasse di più con la gente. Fornisse dati chiari. E’ necessario un approfondimento pubblico». Ecco perché il Comitato Antidegrado ha annunciato per martedì 25 settembre un’assemblea pubblica per approfondire l’argomento. «Inviteremo naturalmente anche i rappresentanti della Regione. In un precedente convegno non si è presentato nessuno». E ancora: «Perché il Piceno deve avere un solo ospedale, caso unico nelle Marche, mentre Macerata, Ancona, Pesaro e anche Fermo ne hanno di più?».

L’ospedale di Ascoli (Foto Vagnoni)

Galanti, in particolare, punta l’attenzione sull’ipotesi di Azienda Ospedaliera Marche Sud prevista, come noto, nel piano regionale sociosanitario ancora in vigore e propedeutica per l’ospedale unico. «Per quale motivo – si domanda Galanti – non si può fare adesso dando così autonomia ai servizi sanitari? La Regione ce lo spieghi.  Intanto si valorizzino i servizi esistenti ad Ascoli e a San Benedetto. Poi si decisa se è opportuno o meno realizzare l’ospedale unico. Perché, come dice il presidente della Regione Luca Ceriscioli, si dovrebbe procedere all’incontrario cioè prima nuovo ospedale poi, eventualmente, l’Azieda Ospedaliera?».  I rappresentanti del Comitato Antidegrado manifestano molta preoccupazione soprattutto per un aspetto: «Il nuovo ospedale avrà certamente bisogno di molti anni. Nel frattempo che cosa accadrà al Mazzoni e al Madonna del soccorso? Verranno pian piano svuotati?».

E a proposito di svuotamento fa notare Cuccioloni: «Da più di dieci anni a San Benedetto è stata eliminata la camera iperbarica che serve anche per i casi di annegamento. Si deve andare a Pescara o ad Ancona».  Il Comitato Antidegrado ipotizza anche che la delibera della Conferenza dei sindaci all’ospedale unico,  assegnando un voto a ogni testa, senza tener conto delle città più grandi (Ascoli e San Benedetto, ndr), possa essere inficiata da vizio di forma e annullata. Rifacendosi poi al prof. Maurizio Mauri che ha progettato ospedali ultramoderni a New York o a Stoccolma, dicono: «Le nuove strutture ospedaliere devono avere uno sviluppo orizzontale e non verticale, devono avere tutte camere singole per combattere le infezioni e devono avere attorno a loro una piccola  città con tutti i servizi».


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